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“Dalla crisi del latte si esce con una nuova immagine dei prodotti trentini”

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I vertici di Latte Trento hanno presentato un bilancio positivo, “oltre le più rosee aspettative”

Dallapiccola_Latte-Trento

Trento – “L’agricoltura di montagna, e la zootecnia in particolare, è il “boccino” dell’economia di un territorio, senza il quale non è possibile il gioco delle bocce”. All’assemblea dei 320 soci del Consorzio Produttori Latte Delle Valli Trentine (Latte Trento), che si è tenuta stamane nello stabilimento di Spini di Gardolo (dove si sta realizzando la futura “Cittadella del latte”), l’assessore all’agricoltura e al turismo Michele Dallapiccola ha usato questa metafora per dare l’idea del valore e dell’importanza strategica che il settore dell’allevamento,e quindi delle produzioni lattiero-casearie, riveste per l’intero sistema economico-territoriale del Trentino. “Un ruolo – ha affermato, intervenendo a conclusione dei lavori dopo le relazioni del presidente della cooperativa Carlo Graziadei e del direttore Sergio Paoli – riconosciuto come fondamentale dalla stessa Unione europea, che a questo settore destina non a caso risorse importanti”. Un’assemblea alla quale i vertici di Latte Trento hanno potuto presentare un bilancio positivo, “oltre le più rosee aspettative”, considerando la crisi che il latte sta attraversando dopo la fine delle quote latte e che ha offerto l’occasione a Dallapiccola per confermare la tabella di marcia disegnata dalla Provincia per i pagamenti ad agricoltori e allevatori, ai quali a maggio verranno corrisposti la “Domanda unica” e i premi del Psr.

Nonostante i lusinghieri risultati – per il quarto anno consecutivo Latte Trento può garantire ai propri soci remunerazioni soddisfacenti per il latte, pagato in media 49 Centesimi al litro – permangono le preoccupazioni per il futuro. I processi di fusione degli scorsi anni hanno di certo aiutato ad affrontare la crisi ma occorre lavorare ancora, in un territorio dai piccoli numeri e poco incline alle produzioni intensive quale è il Trentino, per fare massa critica.

Segnali incoraggianti, positivamente sottolineati dallo stesso assessore, sono l’avvicinamento di Latte Trento a Concast-Trentingrana, così come l’importante investimento fatto per l’ampliamento dello stabilimento di Spini di Gardolo, dove sorgerà una vera “Cittadella del latte”, una vetrina delle migliori produzioni lattiero-casearie trentine (con uno spaccio, un museo del latte, percorsi didattici e laboratori sensoriali) aperta a visitatori e turisti.

E proprio sull’aggancio al turismo ha insistito in modo particolare l’assessore, che ha preannunciato il lancio di una grande campagna di promozione dei prodotti lattiero caseari di qualità del Trentino rivolta, in modo specifico, ai “cinque milioni di turisti che varcano ogni anno i confini del Trentino ed ai quali dobbiamo essere in grado di fornire loro uno yogurt, un pezzo di buon formaggio e una mela al giorno”.

“Se il sostegno finanziario al reddito degli agricoltori di montagna è dato quasi esclusivamente dai programmi europei – ha detto Dallapiccola – la Provincia non fa e non farà mancare il proprio aiuto a Trentino Marketing per sostenere tale azione pubblicitaria, destinata a dare una nuova e più attraente immagine dei nostri prodotti. Incontreremo a breve anche gli operatori del settore turistico ed alcuni progetti sono in corso anche con la GDO (Grande distribuzione organizzata), ma gli allevatori devono imparare a mettersi in mostra, a diventare promotori di sè stessi ed anche un poco operatori turistici capaci di accogliere di buon grado il visitatore, invitarlo a visitare la propria stalla, mostrandogli cosa mangiano le mucche in montagna. Se sapremo fare questo – ha concluso l’assessore all’agricoltura – lasceremo dentro il turista un’emozione, un bel ricordo che lo farà tornare, perchè il buon cibo lo si trova ormai dappertutto, mentre la differenza la fanno le persone”.

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