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Da Melbourne a “Dismoni”, Volano le idee di Pier Bond: il suo Primiero al TG5 (VIDEO)

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Primiero come l’Australia – «Mi chiamo Bond. Pier Bond. Sono nato a Melbourne, Australia, ma i miei genitori sono partiti 60 anni fa da questo pezzo di Trentino, dalla Valle del Primiero». Inizia così il racconto di una straordinaria esperienza manageriale che dai ritmi forsennati di 20 anni fa – «volavo anche tre volte a settimana da Melbourne a Sydney, più tutti i viaggi transoceanici» – è planata nello splendido scenario delle Pale di San Martino, Dolomiti. Ma la scelta di Bond, oggi 47enne, non è una fuga dal mondo del business, anzi. È un rilancio molto efficiente e su basi nuove, più integrate con persone e luoghi. La parola a Bond.
 

«Ho studiato a Melbourne. A 21 anni laurea in ingegneria elettronica, quindi master in microelettronica, infine un altro in business administration. Quindi le ricerche, le pubblicazioni, le prime consulenze, insomma una vita pienamente inserita nel mondo dell’informatica quando, prima della bolla del 2000, si viaggiava a mille. Ho lavorato anche per General Motors, Oracle, Lochard. E a tariffe di allora: fino a 1.500 dollari al giorno più le spese. Clienti privati e governi; acceleratori nucleari e ambiente, hi-tech delle reti, business control».

Il racconto avviene in una casetta in legno e pietra a circa mille metri di altitudine, in contrada Dismoni, comune di Siror. Dal 2003 la baita, ereditata dalla famiglia della moglie Maria Teresa, è la base operativa di Pier Bond. Una casa ben ristrutturata, confortevole, riscaldata a legna. E ipertecnologica: una miniparabola puntata sulle antenne del Passo Rolle, a 8 km, per ricevere il segnale a banda larga; il wi-fi distribuito per una trentina di metri intorno, fino al prato e al bosco; un capanno per gli attrezzi con padellone satellitare tv, un piccolo orto protetto da una serra. Tutt’intorno, l’incanto delle Pale di San Martino, i boschi fitti e puliti di abete rosso, il silenzio di una valle abitata da 10mila persone sparse in sei comuni. Gente che vive con il territorio un legame profondo ma anche pratico: legna, acqua, fotovoltaico, teleriscaldamento (a legna e biogas), energia ricavata dall’idroelettrico, che non inquina e regala benessere a singoli e municipalità, con la distribuzione di utili dall’azienda consortile, l’Acsm.

«Dopo tanta Australia, i miei sono voluti tornare. Erano i primi del 2000, la fase più acuta di sboom di internet e della new economy, segnati dalla bufala del millennium bug; eppoi le Twin towers… Dovevo scegliere: trasferirmi a Londra col mio capo? Cercare un lavoro dipendente? O puntare sulle consulenze con la mia società Cre8or (ndr, stessa pronuncia di creator)? Per la prima volta, ho cercato di ascoltarmi. Mi sono regalato un anno sabbatico – problemi finanziari non ne avevo – e ho deciso: mi fermo qui. Non rinuncio al mio lavoro, alle mie competenze, ma nemmeno a questa meraviglia, alle origini. Eccomi qui, alla stessa distanza da abeti, scoiattoli, aria buona e pianificazione, microchip, consulenze aziendali».

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