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Da domenica 14 febbraio, aperitivi d’arte al Castello del Buonconsiglio

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Riprendono gli appuntamenti con l’iniziativa comodaMENTEinMUSEO

Numero scheda:48Data compilazione: 30 novembre 2000Compilatore: Sara ComunelloAutore: Batoni PompeoAmbito Culturale: Titolo: Soggetto: Venere riceve da Vulcano le armi per il figlio EneaTecnica: Olio su telaDimensione (l x h x p) in cm: 115 x 115,5 Cronologia Generica: XVIII secolo, metà Cronologia Specifica: Descrizione: L'opera rappresenta Vulcano seduto all'interno della sua fucina, colto nell'atto di consegnare a Venere, alle sue spalle, protesa verso di lui, le armi per il figlio Enea. Sulla destra Cupido ed un altro bambino giocano con l'elmo forgiato appositamente per l'eroe.Iscrizione Firme: Stemmi emblemi marchi: Provenienza acquisizioni: Proprietà Bruno BertiData acquisizione: 1974Tipo acquisizione: AcquistoLuogo acquisizione: VeneziaCollocazione generica attuale: Sede principale Collocazione specifica attuale: VIII pianoCollocazione originaria: Hotel TrentoNote e osservazioni: L'opera venne acquistata nel 1974 da Bruno Berti tramite Egidio Martini, il quale in una perizia datata 12 dicembre 1973, seguita poi da un'altra firmata Pilo, direttore dei musei civici di Pordenone, attribuiva il dipinto a Pompeo Batoni (1708-1787). Il soggetto che i due studiosi indicavano era quello di "Teti riceve da Vulcano le armi per il figlio Achille"; l'iconografia di questo episodio infatti non si discosta molto da quella di "Venere riceve da Vulcano le armi per il figlio Enea" se non per il marginale dettaglio della presenza di Cupido, il piccolo messaggero che nel nostro dipinto è ritratto nell'atto di giocare con l'elmo e che quindi inequivocabilmente caratterizza il soggetto. La tela è stata altresì datata alla metà del XVIII secolo, al periodo in cui Batoni, assimilando le idee dell'ambiente romano, si accostava alle teorie neoclassiche conservando però un linguaggio vivo e ricco, sua precisa peculiarità. Nel dipinto risaltano infatti la compostezza formale delle figure illuminate da una luce crepuscolare che modula i corpi e al contempo enfatizza il colore rosso dell'abito di Venere a contatto con il delicato incarnato, e la finezza, derivata dalla conoscenza di opere fiamminghe e danesi dell'epoca, nella descrizione degli arnesi colpiti dai bagliori di luce prodotti dal fuoco. Il dipinto si accosta quindi ad analoghe soluzioni presenti nei dipinti di ispirazione eneide-virgiliana della fine degli anni Quaranta come "Achille alla corte di Licomede", datato 1746 presente a Firenze agli Uffizi, di cui osserviamo l'analogo trattamento della luce, e soprattutto "Prometeo plasma l'uomo con l'argilla" della collezione conte Piero Minutoli-Tegrimi datata 1743, in cui i lineamenti del viso, il panneggiare degli abiti, nonché la posizione di Prometeo, collocano le due tele in stretta relazione.Stato conservazione: BuonoIndicazioni specifiche stato conservazione: Cadute di colore nella zona inferiore sinistraIndicazioni di tutela: Restauri pregressi: Riferimenti archivistici: Archivio Collezione d'Arte ITAS 1, Cartella "1973 Quadri Proposte Acquisti Egidio Martini" Archivio Collezione d'Arte ITAS 3 Archivio Collezione d'Arte ITAS 1, Cartella "1974 Quadri Proposte Acquisti"Riferimenti bibliografici: Mostre: Documenti Mostre: Aggiornamenti: -Tipo ripresa: Diapositiva 6x7Dove Originale: Album 01Autore Fotografia: Paolo CalzàScansione eseguita da: AgF Bernardinatti Foto

Trento – Da domenica 14 febbraio riprendono alle ore 11 al Castello del Buonconsiglio di Trento gli incontri per scoprire la collezione d’arte del lascito Grezler in un’atmosfera rilassata tra arte, musica del Conservatorio Bonporti e aperitivi proposti dalla caffetteria del museo.

Come in passato la formula prevede la presentazione da parte di uno storico di alcuni significativi oggetti d’arte esposti nella mostra “Le scelte di Grezler. Opere antiche della collezione Itas al Castello del Buonconsiglio”, l’intervento musicale suonato dagli allievi del Conservatorio Bonporti e infine un aperitivo con spumante Rotari preparato dalla Cooperativa Samuele da degustare presso la caffetteria al “Barone al Castello”. La proposta è rivolta a quel particolare tipo di pubblico che ama una fruizione rilassata del museo stesso, promuovendo lo spirito dello slow museum con incontri esclusivi dedicati all’approfondimento di alcuni aspetti della mostra attualmente in corso.

Il primo incontro, domenica 14 febbraio in occasione della festa di San Valentino, vedrà la storica Chiara Radice parlare del “Fascino di Venere” accompagnata dal flauto di Anna Baldessarini. Venerdì 19 febbraio, appuntamento speciale con la serata M’illumino di meno alle 18.30 con aperitivo e visita guidata notturna, con l’unico ausilio di pile, alla collezione Grezler. Domenica 21 febbraio alle 11 la storica dell’arte Maria Silvia Proni con la musica al violoncello di Elena Ben intratterrà il pubblico sulle Mischie armate e cieli burrascosi, domenica 28 febbraio alle ore 11 la conservatrice del museo Luciano Giacomelli accompagnata dalla viola di Alessandra Zammatteo, parlerà della scultura di san Floriano realizzata da Antonio Giuseppe Sartori. Domenica 6 marzo alle ore 11 la conservatrice del Museo Francesca de Gramatica con la musica del violoncello di Carolina Talamo, traccerà la storia del quadro bassanesco che raffigura Mosè che fa sgorgare l’acqua dalle rocce, e si soffermerà sulla figura del collezionista Luigi Donati di Mezzocorona. L’ultimo appuntamento sarà domenica 13 marzo alle 11 dedicato all’Arte Ritrovata con le storiche Francesca Jurman e Marina Botteri, con musica di flauto, violino e violoncello del trio Andretti, Ottaviani, Vieitez.

Ingresso 5 euro a persona, comprensivo di aperitivo, tranne l’iniziativa M’Illumino di meno che sarà 8 euro con apericena compreso.

Info e prenotazioni allo 0461 492811 (lun-venerdì 9-13).

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