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Coronavirus: altri 18 decessi in Trentino, duemila contagiati, più tamponi a Bolzano e Belluno che a Trento

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“Nelle Apsp del Trentino la situazione è fuori controllo – racconta in una nota Roberto Moser, responsabile Fenalt per le case di riposo – chiediamo un intervento urgente. Tantissimi operatori sono a casa ammalati, tanti di loro con sintomi da Covid-19”

Trento – Bilancio drammatico in Trentino per quanto riguarda i decessi registrati in questi giorni legati all’emergenza Covid-19. “Purtroppo la situazione è molto grave per quanto riguarda i decessi. Oggi sono 18 le vittime, tante nelle rsa. Se ne vanno persone che hanno costruito questo Trentino, I nostri nonni, che tanto hanno dato al nostro territorio”.

I nuovi decessi

Sono 18 i nuovi decessi registrati oggi in Trentino a causa del Coronavirus, 12 donne e 6 uomini – secondo quanto confermato mercoledì sera in una nota della Provincia, il più giovane di 74 anni. I decessi sono avvenuti nelle Rsa di Mezzolombardo, Pergine, Dro, Villa Regina, Pinzolo, Ledro e negli ospedale di Cles, Arco, Cavalese, Trento. 177 invece i nuovi contagi, portando il numero totale a 2001.

I guariti sono arrivati a 90

Con un aumento di 11 pazienti rispetto all’ultimo aggiornamento. Come da ultime verifiche (successive alla conferenza stampa) I ricoverati senza ventilazione sono 286, 65 in ventilazione invasiva e e 22 in semi-invasiva. 373 in tutto.

Questi gli ultimi numeri del contagio resi noti dal presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti, nel consueto appuntamento giornaliero in videoconferenza. C’è anche qualche elemento di positività, in una situazione che rimane naturalmente molto difficile. Le donazioni all’Azienda sanitaria raccolte sul territorio hanno superato i 4 milioni di euro. La Fondazione Caritro ha messo a disposizione 700 tablet alla scuola trentina, che sta continuando a lavorare “a distanza” grazie a internet. “Vogliamo esprimere – ha detto ancora Fugatti – la nostra particolare vicinanza alle Rsa.

Dentro alcune di esse, come Arco, Riva, Ledro, Pergine, la tensione è molto alta. Vogliamo sostenere i loro sforzi anche mettendo a disposizione, tramite l’Apss, il personale necessario per gestire questa fase delicata”. Infine l’economia e il lavoro: si sta lavorando per implementare il Protocollo con le banche annunciato qualche giorno fa, per aiutare le imprese a superare la crisi economica, anche sul versante finanziario.

A Bolzano e Belluno più tamponi che a Trento

Come spiegato dal direttore dell’Azienda Sanitaria trentina, Paolo Bordon, attualmente si fanno in Trentino poco meno di 500 tamponi al giorno (nella giornata di mercoledì 480). In tutto ne sono stati eseguiti quasi 4000, “Un numero significativo per una provincia di poco più di 500.000 abitanti”, ha riferito il direttore di Apss Trentino, Bordon.

In Alto Adige – dati Azienda sanitaria – complessivamente fino a giovedì sono state testate 4.895 persone che sono state sottoposte a 7.744 tamponi.

Secondo i dati forniti dalla vicina Ulss1 Dolomiti, al 25 marzo in provincia di Belluno (con poco più di 200.000 abitanti) sono stati effettuati 4.202  tamponi per ricerca nCoV, mentre le persone residenti in Ulss Dolomiti in isolamento domiciliare fiduciario e sorveglianza attiva  sono 1.149.

Mascherine e terapia intensiva in Trentino

Per quanto riguarda le mascherine, gli approvvigionamenti continuano. E’ stato stretto in questo settore anche un accordo di cooperazione con l’Alto Adige. Venendo alla Terapia intensiva, l’offerta, ha spiegato ancora Bordon, è cresciuta: al Santa Chiara abbiamo attualmente  42 posti occupati su 46 più altri 4 disponibili da mercoledì serata. Ma c’è un piano molto importante per attivare fino a un massimo di ulteriori 10-14 posti entro il fine settimana, se arriveranno i ventilatori necessari, posti che verranno creati al piano rialzato dell’ala Ovest dell’ospedale. In tutto si supereranno le 60 unità: un grande sforzo anche per il personale coinvolto.

Il Covid-hospital principale rimane Rovereto, dove abbiamo 27 posti di terapia intensiva. Con l’arrivo di nuovi ventilatori invasivi anche l’ospedale di Cles potrà dotarsi di 3 nuovi posti. In tutto il Trentino sta gestendo come detto 2000 malati, una parte dei quali deve essere intubata. Ma ci sono altri livelli di assistenza importanti: dall’assistenza respiratoria non invasiva a quella offerta in maniera più soft anche in collaborazione con cliniche private, come Solatrix e Villa Bianca.

Case di riposo in forte difficoltà

Le Rsa attraversano un momento di forte difficoltà, con assenze di personale che arrivano anche al 50%. Giovedì due infermieri in forze all’Apss andranno a lavorare alla Rsa di Arco, e si stanno già garantendo per questa via 10 unità a Villa Regina.

Rientrano i lavoratori bloccati

È stato “chiuso” con l’Ambasciata di Romania l’accordo per consentire il rimpatrio dei cittadini rumeni impiegati nelle strutture turistiche trentine.

Commercio e prezzi

Giovedì la Provincia incontrerà i vertici di Conad-Dao per esaminare le problematiche relative all’approvvigionamento dei negozi multiservizio e il calmieramento dei prezzi dei beni.

“Resta a casa, passo io” e sostegno psicologico

L’assessore Segnana ha sottolineato l’importanza dei servizi sociali resi all’interno delle diverse Comunità, a partire da “Resta a casa, passo io”, che sta dando risposta soprattutto alle necessità della spesa e dei farmaci espresse dalla popolazione più anziana. Molto richiesto anche il servizio di supporto psicologico.

Simona Sforzin, direttrice dell’Area cure primarie dell’ospedale di Mezzolombardo, dove hanno appena iniziato la loro attività anche 6 giovani medici, accompagnati da medici specialisti, ha riferito dell’attività di assistenza e monitoraggio in corso con circa un migliaio di persone alle cure domiciliari, e ai loro familiari. Ogni giorno, 2 volte al giorno, vengono richiesti telefonicamente alcuni parametri, fra cui temperatura, tosse, altri disturbi appartenenti alla patologia del Coronavirus. Ad una parte di essi è stato fornito il saturimetro. Una ventina di pazienti, in via sperimentale, sta testando inoltre la app messa a punto dal team di Trentino salute 4.0, per inserire in maniera autonoma, via computer, nella propria cartella clinica, i parametri rilevati (gli stessi richiesti telefonicamente).

Fra le altre notizie che aiutano a stemperare quantomeno il clima di tensione, infine, la disponibilità manifestata da un noto chef, Alfio Ghezzi, a dare una mano dove c’è bisogno. Ghezzi inizierà la sua attività all’ospedale di Rovereto.

In breve

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Per eventuali deroghe al divieto di uscire

🔘Genitori di maggiorenni con disabilità: inviare una mail a trento.pua@apss.tn.it completa di recapito telefonico e dati della persona interessata. Le deroghe riguardano adulti in grado di deambulare, con disturbi comportamentali difficili da contenere in casa, che dovranno uscire sempre accompagnati da un adulto. Non saranno concesse deroghe per i pazienti già Covid positivi.

🔘Genitori di minorenni con autismo o grave disabilità: inviare una mail a npitrentosegreteria@apss.tn.it completa di recapito telefonico e dati della persona interessata. Le deroghe riguardano minori sia in grado di deambulare, sia non in grado di deambulare.

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