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Coperazione transnazionale Italia-Croazia. Ciambetti: “Ci siamo ritirati perche’ il governo di Roma ha posto condizioni inaccettabili”

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La Repubblica Croata aveva appoggiato la candidatura del Veneto

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Venezia – “Abbiamo dovuto rinunciare, decisamente a malincuore, a diventare autorità di gestione del programma Italia-Croazia, ma in tutta onestà sono venute meno le condizioni minime per svolgere un compito non semplice”. L’assessore regionale Roberto Ciambetti ha chiarito oggi, durante i lavori della Commissione speciale per la relazioni internazionali del Consiglio Regionale, le motivazioni che hanno indotto la Giunta Regionale a ritirare la candidatura del Veneto per la guida del futuro programma di cooperazione transnazionale che avrebbe dovuto vedere nel Veneto l’istituzione di riferimento sia per le Regioni Croate come per quelle italiane.

“La Repubblica Croata aveva appoggiato la nostra candidatura – ha spiegato Ciambetti – giunta al termine di un lungo lavoro e grazie a questa indicazione, e al sostanziale benestare dei competenti ministeri italiani, avevamo attivato la macchina per garantire una seria organizzazione operativa. Avevamo accolto la sfida e ci siamo organizzati per dare una risposta all’altezza delle aspettative di Bruxelles come di Zagabria: purtroppo il governo italiano ha posto delle condizioni che non potevamo accettare, ad iniziare dal dover anticipare noi, come Regione, una serie di spese e investimenti che ci sarebbero stati rimborsati con grave ritardo dallo stato. Questa, ed altre, disposizioni sono state fortemente criticate da tutte le Regioni e il Presidente Zaia, ancora il 17 luglio scorso, aveva scritto al governo chiedendo garanzie precise. Non abbiamo ricevuto alcuna risposta: possiamo impegnarci in una prova particolarmente onerosa, e non solo per le finanze regionali, senza garanzie? Non siamo più in anni in cui si può scommettere ‘senza rete’: da assessore al Bilancio non posso permettere nessun azzardo”.

L’assessore regionale ha poi aggiunto altre considerazioni: “Il lavoro di coordinamento che abbiamo fatto in questi mesi – ha spiegato Ciambetti – ha ricevuto gli elogi delle altre Regioni italiane e delle istituzioni croate: abbiamo onorato il nostro compito al punto tale che il prossimo 14 ottobre a Trieste e il 17 ottobre a Dubrovnik, la veneziana Ragusa, verranno presentate le linee guida del programma elaborate dai nostri uffici e condivise dai partner. A tutti abbiamo assicurato la nostra massima disponibilità, ma, come dicevo, non possiamo avventurare la Regione del Veneto in una fase gestionale difficile senza adeguate garanzie e sostegni. Forse siamo fin troppo prudenti, ma in tempi grami la prudenza non è mai troppa”.

“Certo – ha concluso Ciambetti – la nostra decisione è stata presa anche alla luce di esperienze non esattamente positive di altre regioni italiane, le quali hanno forse azzardato troppo nel proporsi come autorità di gestione e poi hanno fatto fare una figura non esattamente positiva al sistema Italia. Visto i recenti risultati altrui, visto l’assordante silenzio del governo italiano che non ha nemmeno risposto alla richiesta del Presidente Zaia, credo noi si sia fatto il nostro dovere. Abbiamo svolto, con diligenza, il nostro ruolo ma oltre a questo, stante le attuali condizioni, non possiamo andare”.

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