Parere favorevole con osservazioni
La versione aggiornata della proposta di delibera della Giunta provinciale concernente “Approvazione del Catalogo dei servizi socio-assistenziali” è stata presa in esame, oggi, dal Consiglio delle autonomie che l’ha votata favorevolmente con osservazioni. La delibera è tornata all’esame del Cal dopo una prima analisi effettuata nella seduta del 4 dicembre dello scorso anno.
Nella nuova versione si è lavorato soprattutto per specificare meglio i requisiti professionali. Un gruppo di lavoro seguirà, quindi, la sua applicazione.
Il catalogo è frutto di un lavoro congiunto da parte del Servizio politiche sociali della PAT, Comunità di valle/Territorio Val d’Adige, della Consulta delle Politiche Sociali e delle Organizzazioni del terzo settore.
E’ lo strumento di autorizzazione e accreditamento dei servizi. Fornisce all’ente pubblico sistemi di rendicontazione e valutazione per offrire una rete articolata a flessibile di servizi in grado di rispondere al mutare delle esigenze e dei bisogni dei cittadini. E’, quindi, soggetto a modifiche e aggiornamenti in base all’evoluzione della società. Una prima revisione generale dovrà essere attuata entro tre anni dalla sua approvazione.
Il catalogo è articolato in Tipologie di servizio suddivise in aggregazioni funzionali, che fanno riferimento a bisogni omogenei della persona, e in altre tipologie di servizio articolate in servizi territoriali, sportelli sociali ed interventi di accompagnamento al lavoro.
Il Sindaco di Trento Alessandro Andreatta è intervenuto chiedendo se sia previsto un periodo di sperimentazione.
Vittorio Stonfer, Sindaco di Giovo, ha chiesto se un soggetto vincitore di un appalto possa ripresentarsi alla scadenza. Possibilità che però, attualmente, viene esclusa dalla norma. Il massimo della durata è fissato in tre anni. Nella risposta è stato ancora evidenziato come l’appaltatore che succede debba mantenere tutte le garanzie precedenti.
Il Sindaco di Rovereto Francesco Valduga ha chiesto, infine, precisazioni sull’opportunità di tutelare sia il lavoratore, ma anche l’assistito. Una necessità che dovrebbe essere inserita in una normativa a carattere europeo.