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Cile, Centinaia di morti: rientra l’allarme Tsunami ma la terra trema ancora

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I circoli trentini in Cile
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Nella rete diversi annunci, si cercano persone disperse (AdnKronos)

Cile, su Twitter la rete della solidarietà. L’astronauta Soichi: ‘Prego per voi’

La terra ha continuato a tremare da quando il violento terremoto di ieri ha devastato il Cile: oltre 100 scosse si sono susseguite in 24 ore. Almeno 300 le persone morte, migliaia i feriti, mentre i soccorsi sono al lavoro per prestare aiuto a chi è rimasto intrappolato sotto le macerie. L’allarme tsunami diramato nei Paesi che si affacciano sul Pacifico è rientrato: le onde sono arrivate fino al Giappone e in Russia senza, fortunatamente, provocare i danni temuti.

Le scosse, seguite a quella potentissima di 8.8 di sabato mattina, sono state molto intense. Due si sono verificate a distanza di poche ore, una di magnitudo 5,1 della scala Ritcher nella notte e una in mattinata del grado 6,2. L’epicentro di quest’ultima è stato localizzato nella regione di Libertador O’Higgins, 145 chilometri a sud di Santiago, molto più a nord e vicino alla capitale, di quella che ha colpito ieri il Paese.

A Santiago non migliora la situazione: l’aeroporto internazionale è ancora chiuso, con almeno un terminal crollato, e lo rimarrà per almeno tre giorni. Così come la metropolitana. Le strade sono bloccate da auto ribaltate e interrotte da enormi crepe e voragini.

Nella città più colpita, Concepction, un centinaio di persone risultano sepolte sotto le macerie di un condominio di 14 piani crollato. Il sindaco Jacqueline van Rysselberghe ha precisato che i soccorritori stanno lottando contro il tempo per trarre in salvo i sopravvissuti. ‘Dalla strada riusciamo a sentire le grida delle persone sepolte dalle macerie’, ha detto un testimone.

Nella città di Chillan, a sud di Santiago, centinaia di detenuti sono fuggiti dal carcere, dopo che il muro di cinta era crollato. Vi sono stati scontri con le guardie che hanno provocato la morte di tre detenuti.

La presidente uscente Michelle Bachelet ha dichiarato lo stato di emergenza. ‘Non ho dubbi che riusciremo a uscire da questa situazione’, ha detto. Il suo successore, Sebastian Pinera, che si insedierà il prossimo 11 marzo, ha lanciato un appello per la solidarietà nazionale e precisato che il terremoto ha provocato ‘danni molto seri alle infrastrutture del Paese’.

Il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha offerto al Cile ‘assistenza rapida’ qualora il governo di Santiago ne farà richiesta. Anche il presidente americano Barack Obama ha offerto aiuti.

Al momento non risultano italiani coinvolti nel sisma: a renderlo noto sono fonti della Farnesina. Il capo dell’Unità di crisi, Fabrizio Romano, precisa però a Sky Tg24 che si tratta di "un dato provvisorio, che richiede verifiche continue". In tutto il Cile risultano iscritti all’Aire (Anagrafe degli italiani residenti all’estero) come residenti nel paese oltre 50mila connazionali, 500 dei quali nella città di Concepcion.

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