X

Tangentopoli a Nordest, Zaia incontra Procuratore di Venezia: ipotesi Regione parte civile

Al via gli interrogatori di garanzia per i 35 arrestati nell’ambito dell’inchiesta della procura di Venezia sul Mose. Il sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, sarà sentito nell’aula bunker di Mestre, mentre l’ormai ex assessore alle infrastrutture del Veneto, Renato Chisso, sarà interrogato nel carcere di Pisa dove è detenuto

Nordest – Il presidente del Veneto, Luca Zaia, ha incontrato il Procuratore di Venezia, Luigi Delpino, dopo l’inchiesta sul Mose che ieri ha portato a 35 arresti. Un colloquio breve e esclusivamente informativo, secondo quanto si è appreso. Era stato lo stesso governatore, a chiedere di incontrare il magistrato, anche per discutere i passi che la Regione potrebbe fare nel caso dovesse costituirsi parte civile nei confronti di propri funzionari o rappresentanti coinvolti nell’inchiesta.

Nuova tangentopoli, è terremoto politico

Nuova tangentopoli in Veneto. Trentacinque persone sono state arrestatate, 25 in carcere e 10 agli arresti domiciliari, e un centinaio sono indagate nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Venezia sulle presunte tangenti pagate per il Mose, il sistema di dighe mobili per la salvaguardia della città lagunare dalle acque alte. Tra gli arrestati nomi di spicco della politica, imprenditori e il sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni, indagato per finanziamento illecito ai partiti. I reati ipotizzati vanno dalla corruzione alla concussione fino al riciclaggio.

Il Comunicato del Comune di Venezia

La Procura ha inoltre formulato una richiesta di arresto per l’ex governatore e ministro Giancarlo Galan, attualmente deputato di Forza Italia e presidente della commissione Cultura della Camera. Galan si trova nella capitale e non ha ancora avuto modo di esaminare le carte relative alla richiesta di arresto. Non appena le avrà potute visionare, l’esponente di Forza Italia, a quanto si è appreso, sarebbe pronto a fornire la sua reazione a questo sviluppo giudiziario.

Accertata destinazione 25 mln fondi neri – Le indagini, che hanno portato ad un centinaio di perquisizioni in Veneto, Lazio, Lombardia ed Emilia Romagna, impiegando 300 uomini delle Fiamme Gialle, è emerso un “sistema che ha prodotto, attraverso triangolazioni con società estere con sedi in Svizzera e San Marino, 25 milioni di euro di fondi neri” dei quali ora si è “accertata la destinazione” risalendo a responsabilità soggettive, ha detto il comandante della Guardia di finanza del Veneto, Bruno Buratti nel corso della conferenza in Procura a Venezia.

Corruzione e finanziamento illecito ai partiti

Il generale ha spiegato che, tra le ipotesi di reato, vi sono “corruzione, finanziamento illecito ai partiti, violazione del segreto istruttorio, millantato credito, favoreggiamento personale”. Buratti ha sottolineato che “è stato realizzato un sistema nel quale venivano emesse fatture per operazioni inesistenti non per evadere il fisco ma appunto per creare fondi neri”. Nel corso della conferenza stampa Buratti ha sottolineato che “non si tratta solo di donazioni di denaro connesse a fatti specifici, ma di un fatto sistematico e continuativo”.

Politica in fermento

Fermati tra gli altri, personaggi di spicco fra cui l’attuale assessore regionale alle Infrastrutture di Forza Italia, Renato Chisso, di Favaro, il sindaco di Venezia del Pd Giorgio Orsoni, accusato di finanziamento illecito per 400mila euro, il consigliere regionale Pd, Giampietro Marchese di Jesolo, il presidente del Coveco, una delle cooperative consorziate in Cvn, Franco Morbiolo di Cona, il generale in pensione Emilio Spaziante, casertano, fino al 4 settembre 2013 comandante in seconda della Guardia di Finanza; l’europarlamentare Lia Sartori di Forza Italia, ex presidente del Consiglio regionale (in carica ancora un mese, per cui servirà autorizzazione per i domiciliari) e il vicentino Roberto Meneguzzo, fondatore e amministratore della Palladio Finanziaria spa.

>APPROFONDIMENTI ARRESTI TANGENTI MOSE

Redazione:
Related Post