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Cgia Mestre si schiera con taxisti che stanno protestando contro la norma che favorisce servizi come Uber

La norma, inserita nel Milleproroghe, equipara i taxisti ai nnc

Venezia – Protestano i tassisti a Roma, davanti il Senato, contro l’emendamento inserito nel decreto Milleproroghe che,  favorirebbe servizi come Uber. La norma rimanda al 31 dicembre il termine entro cui il ministero delle Infrastrutture deve emanare il provvedimento finalizzato a impedire le pratiche di esercizio abusivo dei taxi e quelle di noleggio con conducente. Da ieri è iniziata la protesta dei conducenti delle auto bianche in diverse città d’Italia. La CGIA di Mestre si schiera con i taxisti che in queste ore stanno protestando nelle grandi città contro l’emendamento introdotto sul milleproproghe dove, di fatto, Ncc e tassisti saranno equiparati.

“Se questa novità legislativa sarà approvata definitivamente – commenta Paolo Zabeo –  verranno parificate due attività economiche del trasporto urbano che sono nate con specificità e ambiti operativi ben diversi. Oltre al fatto che questa nuova disposizione aprirà le porte al fenomeno Uber che già oggi opera in alcune grandi città del paese, facendo una   concorrenza spietata e sleale nei confronti dei taxisti”.

Pertanto, conclude Zabeo, “invece di introdurre una novità   legislativa che rivoluzionerebbe il settore mettendo in ginocchio molti operatori, il Governo farebbe bene ad attivare il tavolo sulla legge delega concordato con i tassisti nel settembre del 2015 che, a distanza di quasi un anno e mezzo, non è stato ancora convocato”.

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