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Central europe: Ciambetti: “Un programma per la miglior Europa, con Veneto e il Nord Italia protagonisti”

Il Programma promuove la cooperazione transnazionale tra nove paesi dell’Europa centrale

Verona – Si è svolto stamane a Verona, presso la sala convegni Unicredit, un incontro informativo per illustrare il primo bando del Programma Interreg “Central Europe”, che è parte dei programmi di Cooperazione Territoriale Europea 2014-2020 e promuove la cooperazione transnazionale tra i seguenti nove paesi dell’Europa centrale: Austria, Croazia, Repubblica Ceca, Germania, Ungheria, Italia, Polonia, Slovacchia e Slovenia.

“Per molti aspetti – ha spiegato, aprendo i lavori, l’assessore al bilancio e ai finanziamenti comunitari della Regione del Veneto, Roberto Ciambetti – questo programma è emblematico della migliore Europa: si sviluppa su un territorio di oltre un milione di kmq, coinvolge 148 milioni di persone, più di un quarto dei cittadini europei, contempla investimenti per 231 milioni di euro destinati a 124 progetti approvati con il coinvolgimento di 1.800 partner, dei quali circa il 20 per cento privati. Dei 124 progetti, ben 99 coinvolgono l’Italia, che è lead partner in 27 casi. Sono circa 53 i milioni di euro allocati in Italia da questo programma. Il Veneto è la seconda regione per numero di partner italiani, con ben 40 soggetti, preceduta dall’Emilia Romagna e seguita da Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Lombardia e Liguria. Dei 99 progetti a cui partecipa il nostro Paese, 31 riguardano l’ambiente, 26 l’innovazione, 24 la competitività di città e regioni, 18 l’accessibilità”.

“I numeri del programma – sottolinea Ciambetti – delineano la forte capacità di integrazione europea dell’Italia settentrionale e non a caso ai primi posti per partecipazione si collocano Veneto, Emilia Romagna e Lombardia, le tre principali regioni italiane nella produzione di reddito e gettito fiscale, quelle che registrano il massimo livello di residuo fiscale, cioè la differenza tra quanto versato e quanto ricevuto dalla Pubblica amministrazione. E’ grazie a questo residuo fiscale se l’Italia è contribuente netto dell’Unione Europea e anche parte dei fondi di Central Europe sono finanziati dall’Italia o, meglio, dalle Regioni contribuenti nette dello Stato italiano”.

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