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Carabinieri, operazione ‘case sicure’ in Trentino

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A Rovereto per catturare banda specializzata in furti

Rovereto – I carabinieri della compagnia di Rovereto, in Trentino, stanno concludendo l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip su richiesta della Procura di Rovereto, a carico di tre persone, ritenute responsabili di numerosi furti in abitazioni e nei negozi di Rovereto e dei comuni vicini.

L’operazione, denominata “case sicure”, punta a sgominare una presunta banda, composta di tre italiani, specializzata in furti in casa e in negozi. Le indagini erano iniziate nell’autunno scorso.

Il presidente e il casaro del caseificio di Coredo, in Trentino, sono stati citati in giudizio per produzione e commercializzazione di prodotti contaminati da cariche batteriche superiori ai limiti di legge. L’ipotesi, è che non siano stati eseguiti i controlli come vorrebbe la legge. Questa inchiesta nasce però da un primo fascicolo della pm Maria Colpani, su cui la Procura di Trento è ancora alla ricerca di elementi, per lesioni gravissime. Un bambino di 6 anni è infatti in ospedale da venti mesi dopo avere mangiato del formaggio fatto con latte crudo nel giugno 2017, in Trentino, proprio di quel caseificio. Il bambino risulta avere contratto la Seu, sindrome emolitico-uremica, causata dal batterio escherichia coli, che può essere contenuto nel latte crudo. La diagnosi era stata fatta quello stesso giugno del 2017, dopo che il piccolo era stato trasferito dall’ospedale di Trento a quello di Padova. Qui si era inserito il fascicolo sulla contaminazione.

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