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Caporalato in Trentino, la condanna di Coldiretti

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Dopo i fatti di cronaca delle ultime ore 

Trento – “Episodi di sfruttamento dei lavoratori come quelli avvenuti ad Aldeno e di cui abbiamo avuto notizia oggi devono essere severamente condannati poiché lesivi della dignità dei lavoratori e dell’immagine della stragrande maggioranza delle aziende agricole della Regione”.

Questo il duro commento di Gianluca Barbacovi, presidente di Coldiretti Trentino Alto Adige, alla notizia dei tre agricoltori trentini denunciati per aver sfruttato manodopera sottopagata nei campi.

“Coldiretti –continua il presidente- si batte da sempre per contrastare ogni forma di sfruttamento dei lavoratori e negli anni ha attuato una serie di iniziative in tutta la penisola per combattere ed estirpare il fenomeno del caporalato nel lavoro.

In Trentino Alto Adige questi episodi rimangono per il momento marginali, ma proprio per questo motivo è ancora più importante far emergere immediatamente questi reati e condannare duramente i responsabili.

Importante è inoltre promuovere una rete territoriale che possa attuare interventi efficaci nel contrastare la presenza del caporalato e volti a tutelare i lavoratori stagionali in sinergia con le istituzioni locali e con il supporto delle forze di polizia e degli enti di controllo”.

Nel 2020 la Fondazione “Osservatorio Agromafie, insieme a Coldiretti e Anci, ha avviato una riflessione congiunta, coordinata dal Procuratore generale della Cassazione Giovanni Salvi, finalizzata ad elaborare una proposta per contrastare il caporalato nel lavoro. La proposta è mirata a affrontare in maniera concreta la situazione di grave vulnerabilità e marginalità nella quale versa un segmento consistente di cittadini stranieri oggi a rischio di grave sfruttamento lavorativo in ambito agricolo. Sfruttamento che si riflette sulla competitività delle imprese che rispettano le regole e sulle condizioni di lavoro anche del non migrante.

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