Per la cronaca: sabato 18 giugno c’è stato un temporale (evento normale in questo periodo) ed un fulmine ha provocato un guasto “eccezionale” (così si dice) alla linea elettrica. Sono dieci giorni che il paese di Canal San Bovo è senza luce pubblica con tutte le conseguenze e disagi connessi. Se si esce di sera si deve sempre avere con sé una pila.
Ad esempio, domenica sera, 26 giugno per la festa di “addio” del nostro parroco don Costantino, molta gente, subito dopo cena, se n’è andata per paura di cadere, essendo il paese ancora completamente al buio; altri invece si sono avviati con la loro pila. Suggestivo dice qualcuno…Vero (in altri contesti), però mi chiedo se sia possibile che nel 2011 con tutti gli esperti che ci sono, di cui l’ACSM è sicuramente dotata, con tutte le tecnologie avanzate e gli strumenti di ultima generazione ci sia ancora un paese che rimane senza luce per 10 giorni.
Le ipotesi sono due: o la nostra Amministrazione non ha la forza di farsi valere presso l’ACSM o l’ACSM non è all’altezza di risolvere tempestivamente i problemi. Ipotesi comunque entrambe molto gravi. Per chi non lo sapesse durante l’alluvione del ’66 (non era un temporale) siamo rimasti senza luce per quattro giorni. Nulla in confronto ad ora. Forse una saetta fa molti più danni di un’alluvione?
Un albanese che lavora da noi da alcuni anni mi diceva che in Albania per una cosa del genere tutto il paese si sarebbe subito precipitato in Comune. Dobbiamo ricorrere anche noi a questi rimedi? Tacere e sopportare non sono qualità, almeno in questi casi, ma la dimostrazione ancora una volta di non voler affrontare con grinta e determinazione i problemi. Forse è ora di svegliarsi da questo torpore ed affrontare con più passione i problemi.
Probabilmente anch’io dovevo scrivere molto prima".
Rosella Zortea
Canal San Bovo (Trento)