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Cadore, festa in baita con positivi: partecipanti in quarantena, indagini in corso

Nuovo focolaio in Cadore in seguito ad una festa in montagna. Sono 364 i nuovi casi di contagio da Coronavirus registrati da domenica in Veneto, che portano il totale a 413.506 malati dall’inizio della pandemia. L’incidenza è del 3,82% su 9.537 tamponi effettuati

NordEst – Ulss1 Dolomiti conferma che sono in corso ulteriori indagini epidemiologiche di secondo livello relative ad una festa in una casera del Centro Cadore tra il 24 e il 25 aprile con la presenza fra i partecipanti, una ventina, di quattro giovani risultati covid-positivi il 30 aprile.

I ragazzi sono stati contattati il 30 aprile stesso dall’unità di crisi del Dipartimento di Prevenzione, a seguito di referto positivo. La prima indagine epidemiologica del 30 aprile non ha messo in evidenza, perché non riportati, significativi contatti extra familiari dei casi intervistati. In particolare nessuno dei giovani positivi ha riferito la partecipazione alla festa in casera del 24-25 aprile scorso.

Questa evidenza è emersa in queste ore e sarà oggetto di indagini di dettaglio, completate da tampone urgente martedì pomeriggio. Tutti i partecipanti alla festa saranno fin d’ora sottoposti a quarantena. Se dai tamponi eseguiti dovessero emergere ulteriori positività saranno adottati ulteriori provvedimenti contumaciali con il criterio epidemiologico dei cerchi concentrici.


In breve

 

Fine settimana di sangue lungo le strade del Vicentino dove hanno perso la vita un soldato americano e una giovane padovana in due distinti incidenti avvenuti nella provincia. La notte tra sabato e domenica a Camisano è deceduto Ian Nicholas Morosof, diciannove anni, di stanza alla base Ederle mentre due colleghi sono rimasti feriti e sono tutt’ora ricoverati in ospedale. Il secondo incidente è avvenuto a Grumolo delle Abbadesse nella frazione di Santa Maria di Camisano, dove domenica verso le 19.30 ha perso la vita Claudia Cherobin, 25 anni, studentessa che abitava a Gazzo Padovano.


Lutto a Feltre per Omar Rossi, calciatore di 32 anni. Aveva avuto solo pochi mesi fa la conferma della forma rara e aggressiva della malattia che i sanitari avevano diagnosticato al giovane. Legatissimo alla mamma, la passione per gli amici e il calcio che oggi lo piange, dopo l’improvvisa scomparsa avvenuta sabato 30 aprile.


Protesta operatori Porto Venezia. Agitando delle mutande, con valige simbolo dei viaggiatori e mostando un grande strscione bianco con la scritta blu, “Porto=vita, Venezia=porto”, a Venezia sono scesi in campo per chiedere a gran voce lavoro, in crisi da Covid.


Ruba in chiesa per mancanza di lavoro e una famiglia da mantenere, ma lo stesso parroco e i Carabinieri, che lo avevano arrestato, lo hanno aiutato a trovare un lavoro. E’ successo a Caorle, località del litorale veneziano.

Redazione:
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