Relazione di Tonina, una centralina per controllare l’aria. Consiglio provinciale straordinario
Trento – Sono in fase di conclusione le operazioni di demolizione degli immobili che interferiscono con l’area di cantiere per la realizzazione della circonvallazione ferroviaria di Trento. Degli undici previsti all’inizio dei lavori ne mancano ancora due, mentre è in fase di definizione da parte dell’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente (Appa) il posizionamento di una centralina permanente per il controllo della qualità dell’aria presso l’ex scalo Filzi.
È quanto emerge dalla relazione in Consiglio provinciale del vicepresidente della Provincia di Trento e assessore all’ambiente, Mario Tonina, sullo stato di avanzamento dei lavori. Nella relazione Tonina ha menziona anche il sequestro preventivo disposto dalla Procura di Trento dopo il rinvenimento di un prodotto di natura oleosa a 15 metri di profondità (in corrispondenza del cavalcavia dei Caduti di Nassirya) ed ha precisato come tutte le indagini ambientali siano indicate, concordate e controllate da Appa, in contatto con il Nucleo operativo ecologico (Noe) dei carabinieri. Per quanto riguarda le opere propedeutiche, è confermato il completamento della bonifica bellica, di allestimento del cantiere e lo spostamento della ferrovia Trento-Malè. Nell’area di Trento sud, invece, sono state allestite le delimitazioni dei cantieri ed è iniziata l’asportazione dello strato di terreno superficiale.
Dopo la comunicazione, le minoranze hanno detto di apprezzare l’ottimismo dell’assessore, ma rilevato l’estrema problematicità dell’opera e sottolineato la fragilità dei terreni interessati. Per l’opposizione le amministrazioni hanno abdicato al ruolo di garanzia della regia delle operazioni di disinquinamento. Sempre l’opposizione ha ricordato gli impegni presi in precedenza dall’aula, ad esempio con la risoluzione 83 del 2021. Quindi ha affrontato il nodo dei costi parlando dell’opera come di un buco senza fondo e ricordando che un’alternativa al bypass sarebbe stata possibile, investendo sulla linea storica e sulle tipologie di convogli. Le minoranze hanno parlato ancora di emergenza inquinanti e affermato che la sequenzialità delle cose avrebbe richiesto di procedere prima con la caratterizzazione dell’area, poi con la bonifica, infine con il passaggio. Step per cui servono risorse: in questo senso è stato espresso un appello perché la Provincia ci metta del suo per sanare una ferita di 50 anni del capoluogo.
Un consigliere di minoranza ha inoltre espresso perplessità per la non avvenuta trasmissione online della diretta dei lavori consiliari, affermazione alla quale il presidente ha risposto assumendosi la responsabilità della decisione. La maggioranza ha invece rivolto un ringraziamento alla Giunta per la relazione all’aula e ricordato l’importanza della sicurezza dei lavoratori e dei cittadini. Fa specie, ha affermato, che le minoranze vogliano addossare tutte le colpe a questo esecutivo quando l’opera è sovraprovinciale e quando gli inquinanti sotto il terreno sono lì da decenni. Ancora, per la maggioranza fa specie che chi è contrario al bypass siano coloro che sostengono la necessità di spostare il traffico dalla strada alla ferrovia: i disagi ci sono nella realizzazione di qualsiasi infrastruttura, ma si tratta di opere necessarie. Tra gli interventi degli esponenti di maggioranza c’è poi quello di chi, non contrario alle grandi opere, ha ricordato che la grande incognita sui terreni da attraversare era stata chiara fin da subito e che ora ci si aspetta che si inizi a parlare di salute pubblica e di come tutelarla.
Rispondendo a un’istanza delle minoranze che chiedevano un’informativa della Giunta, non necessariamente in Consiglio, sull’accordo firmato assieme all’Alto Adige con il Ministro dell’Economia, la Presidenza ha espresso la disponibilità, sentita la Giunta, alla convocazione di una Capigruppo.
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