Coop Btd, scatta l’azione di responsabilità
Trento – Non c’è pace per il caso BTD, la cooperativa primierotta fallita, lasciando a casa decine di operai. Ora scatta l’azione di responsabilità dei commissari liquidati della Btd Servizi del Primiero, messa in liquidazione coatta con un debito di circa 15 milioni di euro e lasciando a casa 50 lavoratori. L’azione è stata promossa sia nei confronti degli amministratori, ovvero l’ex presidente, l’ex direttore, i membri del consiglio d’amministrazione, ma anche i membri del comitato di controllo, il cui presidente era Renato Dalpalù e i revisori dei conti della vigilanza della Federazione.
La crisi economica per la Cooperativa primierotta risale a due anni fa. La Federazione precisa in un comunicato che: “Il consiglio di amministrazione della Federazione delle Cooperative ha esaminato l’atto di citazione per danni promosso dai liquidatori della cooperativa Btd Servizi Primiero in liquidazione coatta amministrativa nei confronti degli ex amministratori della cooperativa Btd Servizi Primiero e della stessa Federazione, in particolare quest’ultima per la sua funzione di vigilanza e controllo legale dei conti.
Il presidente Mauro Fezzi ha difeso l’operato della Vigilanza a cui ha rinnovato fiducia, motivando la sua posizione con una serie di riscontri oggettivi, rilevando come la Vigilanza abbia operato secondo criteri di terzietà e indipendenza, in questa così come ogni altra attività svolta. A questo proposito va ricordato che gli atti della Divisione Vigilanza sono sempre vagliati e controllati anche da un soggetto esterno, in questo caso la società di revisione internazionale Grant Thornton”.
Il consiglio ha dato mandato al presidente di conferire l’incarico legale per la difesa, attivando nel contempo la compagnia assicuratrice per le procedure conseguenti. Nei prossimi giorni verranno effettuati ulteriori approfondimenti tecnici, in collaborazione con il collegio di difesa, per predisporre la documentazione connessa alla difesa.
“Pur nel rispetto della riservatezza inerente l’attività di revisione – conclude il comunicato della Federazione -, è possibile affermare che la Divisione Vigilanza ha effettuato l’ultima revisione cooperativa biennale relativamente all’esercizio 2012. Fino a quel momento la gestione societaria appariva corretta e non vi erano elementi che potessero giustificare la richiesta da parte dell’Autorità di revisione dell’adozione di provvedimenti sanzionatori.
Per l’attività di revisione legale dei conti, la Divisione Vigilanza ha certificato i bilanci fino al 2013, e non ha certificato il bilancio 2014. I revisori, non appena a conoscenza delle difficoltà che si stavano prospettando hanno intensificato i controlli segnalando tempestivamente e per primi gli elementi di criticità emersi agli organi sociali e all’autorità di vigilanza, che hanno portato al provvedimento di liquidazione coatta amministrativa”.