All’importante inaugurazione è intervenuto anche il Vescovo di Belluno-Feltre Monsignor Giuseppe Andrich, mentre la conclusione è toccata al noto critico d’arte Philippe Daverio. Gran finale con il taglio del nastro alla mostra che sarà visitabile fino al prossimo 12 luglio (di seguito i dettagli dell’evento).
Galan e l’arte – “Venendo qui a Belluno per partecipare a questa splendida festa di arte e di cultura – ha ricordato il governatore Galan -, ho ripensato alla strada compiuta in questi anni dalla Regione del Veneto nel settore delle mostre, grandi o piccole che siano o che siano state. Nel corso di questi anni è successo che la Regione ha accantonato una politica culturale generalmente caratterizzata dai cosiddetti contributi a pioggia, contributi distribuiti secondo leggi e leggine che rispondevano ad esigenze particolari, quasi sempre d’ambito municipalistico, se non angustamente localistico. La politica culturale di una Regione deve invece potersi muovere secondo prospettive e lungo orizzonti ben più vasti. Quindi secondo linee e obiettivi che sono l’esito di una progettualità frutto di conoscenze, ricerche, studi, convergenze di interessi solidamente appropriati. Il tutto voluto in quanto teso a valorizzare nel contempo sia il patrimonio artistico, sia il patrimonio di intelligenze e di conoscenze presenti nel Veneto. Non sto sostenendo la validità di un regionalismo culturale da contrapporre a un cosiddetto municipalismo culturale.
Un’operazione culturale – Sto semplicemente dicendo che quando si lavora, si organizza, si allestisce una mostra su Andrea Brustolon, in realtà l’obiettivo è quello di compiere un’autentica operazione culturale. Autentica perché è un’operazione culturale che non interessa soltanto il Veneto o l’Italia, oppure il turismo culturale più avvertito a livello internazionale. Operazione culturale autentica perché è riuscita ad attivare attorno a sé studi e ricerche, attività scientifiche e tecniche legate al restauro, nonché energie intellettuali cresciute in Veneto ma riconosciute e stimate per il loro valore in campo internazionale.
Le grandi Mostre in Veneto – E’ così che sono nate le nostre grandi mostre su Andrea Mantegna o quella più recente su Andrea Palladio, che ora si trova, come volevasi dimostrare, a Londra e che a breve si trasferirà a Barcellona.
E lungo un simile percorso si spiega il sostegno che la Regione ha dato alla superba mostra su Canaletto a Treviso o a tutto quanto si è fatto per salvaguardare e valorizzare il patrimonio d’arte legato ai nomi di Tiziano, Antonio Canova, Carlo Scarpa o a quello della poco nota, ma in realtà eccezionale pittrice, quale fu tra Ottocento e Novecento la veneziana Emma Ciardi.
In questo campo dunque noi tendiamo a rifiutare l’effimero e il commerciale, la cosiddetta mostra di grido, la mostra che nasce dal nulla e ritorna nel nulla. Una mostra come questa invece lascerà un felicissimo accumulo di conoscenze, che finalmente rivelerà ad un vasto pubblico, composto anche da molti studiosi, la strabiliante arte di uno scultore che, nello scolpire con il legno, seppe diventare semplicemente un grandissimo scultore.
C’è pertanto un percorso di eventi e di progetti mai casuali o improvvisati in tutto ciò che promuove e sostiene la Regione.
Etiopia a Venezia – In questi giorni, per esempio, chi volesse conoscere il mistero e il fascino dell’antichissima arte cristiana dell’Etiopia, è sufficiente che si rechi a visitare l’imprevedibile mostra allestita da poco negli spazi dell’Università di Ca’ Foscari a Venezia. E sempre a Venezia è la Regione del Veneto che sostiene la permanente, stimolante avventura del moderno e del contemporaneo, che con enorme successo propone la Collezione Guggenheim. Mentre, se non ci fosse stata la Regione, a Padova sarebbe stato impossibile vedere una mostra come quella che è stata organizzata per celebrare l’arte e la cultura al tempo di Papa Clemente XIII, esponente illustre della famiglia veneziana dei Rezzonico.
Ma identico impegno culturale può essere colto nelle proposte di un’editoria, che altrimenti troverebbe più di una difficoltà nella pubblicazione di studi e ricerche per davvero preziose e fondamentali. Cito solo alcune tra le più recenti: il volume su Tiepolo di Adriano Mariuz e il volume della collana “Saggi e memorie di storia dell’arte” dedicato alle Arti in Istria.
Nasce il modello Brustolon – E sarà il modello Brustolon che ci guiderà quest’anno nell’allestire e nel proporre ciò che è stato previsto per celebrare il Galileo Galilei veneziano e padovano, quando già da tempo si sta lavorando alle mostre su Giorgione, Sebastiano Ricci, Cima da Conegliano, comprese le celebrazioni per il centenario della nascita di Edoardo Gellner, che nel bellunese, ma non solo nel bellunese, ha lasciato incredibili capolavori di un’architettura moderna, il cui valore non tramonterà mai.
Dando per scontati i miei più sinceri ringraziamenti per la collaborazione prestata a questo evento dal Comune di Belluno e dalla Provincia, non posso esimermi però dal ringraziare di tutto cuore Anna Maria Spiazzi, non solo per il suo operato di validissima Soprintendente, ma anche per il suo instancabile impegno di storico dell’arte.
Questa, così come anche altre mostre, sono state rese possibili proprio a seguito della mai sopita passione di studiosa e di ricercatrice di Anna Maria Spiazzi.
Una regia per le Mostre in Veneto – Ciò detto, mi sembra che in Veneto ormai si è fatto maturo il tempo di giungere al più presto alla nascita di un organismo, di una società, di uno strumento ideativo e operativo insomma, posto nelle condizioni di muoversi più agilmente di quanto può fare la pubblica amministrazione in campo espositivo e culturale. Un qualcosa che potremo chiamare Veneto Cultura, sull’esempio di quanto la Regione ha fatto con Veneto Strade o Veneto Sviluppo.
Ormai il costituirsi di quello che provvisoriamente chiamo Veneto Cultura, mi appare come un passaggio indispensabile, soprattutto se visto da Belluno, che ha imparato a risolvere i difficili problemi posti da difficili spazi espositivi, utilizzando la maestria e la bravura di un grande architetto contemporaneo qual è Mario Botta.
E a proposito di tante polemiche, in più di un caso chiaramente pretestuose, è proprio un architetto come Mario Botta che, in anni recenti, nel centro del centro storico di Milano, cioè a ridosso del Teatro La Scala, ci ha fatto vedere come sia possibile aggiungere splendida architettura contemporanea a corpi edilizi già esistenti.
Come sempre, è solo questione di qualità. Ed è la qualità la misura del nostro miglior lavoro culturale qui in Veneto, un’ambizione che ci ha spinti ad emozionarci con le opere di Andrea Brustolon, un artista finalmente a disposizione della nostra voglia di conoscenza e di bellezza”.
Si trasforma in un itinerario attraverso il territorio. Grazie alla guida dal titolo ‘Andrea Brustolon e la sua bottega, itinerari in provincia di Belluno’ sarà possibile raggiungere luoghi custodi di altri capolavori dell’artista. Un’occasione, quindi, per scoprire e ammirare oltre alle opere, anche bellezze paesaggistiche della provincia .Per informazioni: http://www.brustolon.it/