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Brennero, Bolzano – Trento – Innsbruck, puntano a ridurre numero tir: ecco le strategie future per l’arco alpino

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Oltre 11 milioni di auto e quasi 2,1 milioni di mezzi pesanti nel 2016, dati in ulteriore aumento per l’anno appena concluso con un volume di passaggi di tir al valico del Brennero destinato a superare i 2,2 milioni. Le infrastrutture autostradali lungo il corridoio del Brennero sono giunte alla capacità massima, ed è dunque inevitabile un intervento in grado di abbattere in maniera drastica il peso dell’inquinamento. La Giunta dell’Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino, riunitasi a Bolzano, ha approvato un documento strategico per il traffico

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Bolzano – “Al Brennero, per quanto riguarda il traffico pesante, abbiamo da tempo raggiunto il limite massimo”. Lo ha detto il governatore altoatesino Arno Kompatscher al termine del vertice dell’Euregio Bolzano-Trento-Innsbruck. In un documento congiunto i tre governatori chiedono l’introduzione di un pedaggio di corridoio per spostare le merci dalla strada alla rotaia.

“A livello di Euregio abbiamo lavorato con impegno per giungere ad una posizione comune su un tema così delicato – ha spiegato il presidente dell’Euregio Arno Kompatscher – tutto ciò per poterci presentare in maniera unitaria non solo al vertice del 5 febbraio a Monaco con i ministri dei trasporti di Italia, Austria e Germania, ma anche nell’ambito delle trattative in corso a Roma per la definizione dei contenuti tecnici legati al rinnovo della concessione autostradale per A22. L’obiettivo è garantire una migliore qualità di vita alla popolazione, rendere la mole di traffico più sostenibile dal punto di vista ambientale, e abbattere i passaggi di mezzi pesanti attirati dai pedaggi più convenienti”.

“Oggi scriviamo una pagina importante di una politica comune – ha aggiunto il governatore trentino Ugo Rossi – il documento sulla mobilità è la dimostrazione che lavorando insieme e rispettando le sensibilità di ciascuno si possono ottenere risultati concreti. Il tema della mobilità si affronta su una scala più ampia che va da Monaco a Verona, in una logica di macroregione alpina ed europea. È quindi assolutamente importante che dentro questa scala ci sia una posizione comune e condivisa dei tre territori”.

Le strategie future

Proprio per quanto riguarda i pedaggi, la delibera approvata dalla giunta del GECT prevede che le tariffe di transito attraverso il Brennero debbano essere allineate a quelle previste per gli altri valichi alpini, al fine di limitare l’attuale volume di traffico cosiddetto “deviato”. Non appena verrà formalizzato il rinnovo della concessione autostradale, passaggio già “blindato” dal punto di vista politico con l’inserimento delle condizioni nel patto di stabilità, verranno dunque applicati dei pedaggi più elevati, ma solamente a carico dei mezzi pesanti.

Questa, assieme ad altre misure come il potenziamento dell’autostrada viaggiante RoLa e un monitoraggio dei transiti tramite un sistema unico e armonizzato per i diversi territori, saranno il cuore della strategia che, una volta completato il tunnel di base del Brennero e le sue tratte d’accesso, potrà consentire di lavorare sul cosiddetto Modal Split. Si tratta, in sostanza, del rapporto fra transiti su gomma e transiti su rotaia.

“Attualmente questo rapporto è di 71 a 29 per la gomma – ha spiegato Kompatscher – ma puntiamo a raggiungere il pareggio entro il 2027 e, una volta entrato a regime il BBT, di invertire la rotta a partire dal 2035 muovendoci verso l’esempio della Svizzera, dove già oggi il Modal Split è 70 a 30 a favore del ferro”.

Il presidente del Land Tirolo, Günther Platter, ha sottolineato che “l’Euregio ha dimostrato di saper lavorare assieme e in maniera unitaria sulle tematiche più importanti per i nostri territori”, e ha confermato che saranno ancora possibili interventi di contingentamento del traffico in situazioni particolarmente critiche, ma con un migliore sistema di comunicazione e coordinamento.

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Kompatscher frena su doppio passaporto – Per quanto riguarda il doppio passaporto per i sudtirolesi il governatore altoatesino Arno Kompatscher invita alla calma e alla riflessione. La doppia cittadinanza italo-austriaca – dice in un’intervista all’agenzia austriaca Apa – “non deve dividere” e neanche “seguire scopi nazionalistici”, ma richiamarsi allo “spirito europeo”. Il presidente della Provincia autonoma ipotizza di non limitare l’accesso ai sudtirolesi di lingua tedesca a ladina, come previsto dall’accordo di coalizione del governo Kurz, ma di coinvolgere anche i discendenti di lingua italiana dell’impero austro-ungarico, oppure semplicemente tutti gli altoatesini dei tre gruppi linguistici. “La scelta spetta comunque al parlamento austriaco”, sottolinea Kompatscher. “Non dimentichiamo la particolare situazione dell’Alto Adige e i successi della pacifica convivenza”, ribadisce il governatore, sottolineando che la questione “richiede intelligenza e tempo”. “Non c’è nessuna fretta”, afferma.

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