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Blocco Aerei, Si torna a volare: rischio nuova nube (I VOLI)

La situazione voli – Dalle 7 di lunedì mattina, in Italia era ripreso il traffico aereo e almeno la metà dei voli sarebbe stata garantita, poi però arriva il nuovo blocco. Ed è di nuovo caos. Il presidente dell’Enac, Riggio: dalle 9 di lunedì i cieli del Nord Italia torneranno chiusi fino alle 8 di martedì. "Non c’è miglioramento meteo. Serve sicurezza". Voli in Europa, 70% fermi. Le Fs contro le compagnie: non intasate le stazioni. A Milano: situazione normale solo per due ore e a Fiumicino: folla agli scali. Tutto bloccato anche a Venezia, Treviso, Verona e Trieste fino alle 8 di martedì. L’Enac precisa: "situazione peggiorata nella notte". A Bolzano è decollato solo il primo volo di lunedì mattina e subito dopo lo scalo è tornato chiuso fino a nuove disposizioni.
Da Fiumicino erano partiti i primi aerei per Milano e altre destinazioni. Il Vecchio Continente resta diviso in due a causa della nube di ceneri vulcaniche che ancora persiste sui Paesi centro-settentrionali.  Le decisioni erano state prese sulla base del Bollettino "Met Office – Volcanic Ash Advisory Centres", circa lo stato della nube vulcanica islandese, che ha confermato il miglioramento della situazione sull’area settentrionale dell’Italia.

Studenti trentini bloccati all’estero –
Costretti ad una permanenza prolungata a Malta anche i ragazzi delle Enaip di Primiero oltre a molti altri studenti trentini e veneti. La classe terza "operatore lavorazione meccanica" (14 ragazzi con 2 insegnanti) si trova infatti a Malta per una settimana di studio dedicata alle lingue.

Il rientro era previsto per sabato 17 aprile in serata a Treviso ma a causa dello stop dei voli su tutto il nord, i giovani saranno "costretti ad una vacanza prolungata", probabilmente fino a giovedì se non riusciranno a trovare prima un volo su Roma. I ragazzi stanno ovviamente bene e sono ospitati presso le famiglie dove avevavo alloggiato durante la settimana di studio. Tutte le famiglie locali sono state avvisate e attendono il rientro a Primiero dela comitiva.

Nube sull’Italia –
Entro 24 ore sara’ su tutta l’Italia la nube di ceneri rilasciata dall’eruzione del vulcano islandese Eyjafjallajokull. "Aspettiamo il picco nella notte tra martedì e mercoledì", afferma la fisica dell’atmosfera Gelsomina Pappalardo, Coordinatrice Progetto europeo Earlinet che conta 26 stazioni di misurazione in Europa e ricercatrice dell’Istituto di Metodologie per l’Analisi Ambientale del Cnr di Tito Scalo, in provincia di Potenza. "Al momento – afferma la ricercatrice – la nube è stata registrata su Firenze tra i 1700 m e i 3400 m di altitudine con il sistema lidar dell’Ifac, sempre Cnr, ed e’ stata anche registrata sul monte Cimone che registra un’altitudine di 2.165 metri sul livello del mare. Da un’ora in quelle zone registriamo un aumento delle concentrazioni di particolato, indice che la nube sta arrivando dal Nord". "Al momento – aggiunge Pappalardo – a causa delle condizioni meteo, non abbiamo dati su Roma e nelle stazioni di rilevamento di Napoli, Lecce e Potenza non registriamo ancora la presenza della nube anche a causa di problemi meteo".

"Al momento le stazioni de L’Aquila e di Potenza hanno cominciato le misure ma non abbiamo ancora registrato dati nell’area centro-sud del Paese" ribadisce la ricercatrice a capo della più sosfisticata rete europea di ricezione dati dotata di sistemi lidar, i Light Detection and Ranging, radar ottici basati sull’invio in atmosfera di radiazione laser, gli unici sistemi al mondo in grado di fornire la quota, base e top, di una nube vulcanica.

L’Istituto di Metodologie per l’Analisi Ambientale del Cnr (Imaa-Cnr), infatti, coordina il progetto europeo Eerlinet, l’European Aerosol Research Lidar Network, una rete di 26 stazioni lidar, costituitasi nel 2000 e distribuita su scala europea, dalla Norvegia al sud Italia, dal Portogallo alla Grecia. "Stiamo seguendo la nube – spiega Pappalardo – fin dalle prime ore dall’eruzione del vulcano islandese Eyjafjallajokull, e le stazioni italiane Earlinet de L’Aquila, Napoli, Potenza e Lecce, che sono in allerta, hanno appena cominciato le osservazioni sul nostro Paese che continueranno in base a quanto le condizioni meteo lo permetteranno".

"Dai primi dati modellistici – continua la ricercatrice – la nube è già presente lunedì nei cieli italiani ma il picco ci sarà tra martedì e mercoledì". "Osservata in Olanda sin dal 15 aprile, la nube – sottolinea Pappalardo – si è infatti spostata sulla Francia e ha poi raggiunto la Germania. Il picco di intensità su Monaco è stato osservato il 17 aprile, dove lo strato più piccolo, di circa 100 metri e costituito da cenere, particelle più grosse, è sceso a quota 3000 metri sul livello del mare. Oggi, dalle 14,30 circa, la nube è arrivata in Italia ed uno strato è stato evidente sopra la Toscana, a Firenze. Al momento riteniamo che stia gia’ scendendo verso il Centro-Sud".
E, grazie ai loro sofisticati dispositivi, i team di ricerca coordinati da Gelsomina Pappalardo sono anche in grado di capire come è fatta la nube, fornendo dati cruciali al World Meteorological Organization e alle istituzioni che coordinano il traffico aereo.

"E’ importante – continua la scienziata italiana – misurare dove sta la nube ma anche dove non sta, per avere l’idea esatta di come e dove si sposta. Questi dati servono agli esperti degli enti preposti agli standard di sicurezza dei voli. Con questi dati si procede sulle decisioni. A livello nazionale siamo in contatto continuo con la Protezione Civile". Pappalardo quindi sottolinea che è "la prima volta che dati scientifici derivanti da ricerche così spinte entrano nella vita quotidiana dei cittadini dimostrando l’importanza della loro concretezza". "Questa eruzione, infatti, sta avendo impatti socioeconomici molto alti sulla società e – aggiunge – la scienza e la ricerca sono pronte a dare risposte".

Ma come è fatta la nube che sta mandando in tilt il sistema dei trasporti aerei di interi Paesi? "E’ una nube – spiega Pappalardo – di particelle di SO2, cioè di solfati, tipici componenti di eruzioni vulcaniche. Si tratta di particelle più grandi di quelle che normalmente si trovano in atmosfera. La nube è generalmente composta da particelle di varie dimensioni, le più grandi, misurabili in svariati micrometri, sono le ceneri che cadono sulla terra più rapidamente e noi non ci aspettiamo questo in Italia". "Quelle più piccole – continua – sono inferiori ai 10 micron e sono le cosiddette PM10. Al di sopra di una certa concentrazione sono pericolose per la salute delle persone, ma in questo caso non ci aspettiamo rischi del genere". "Basti pensare – conclude Pappalardo – all’eruzione dell’Etna del 2002, così vicina a noi ma che non provocò impatti per la salute dei cittadini".

  • APPROFONDIMENTI:
Volo prova British Airways – Un portavoce della compagnia aerea britannica British Airways ha reso noto che un volo di prova effettuato nel tardo pomeriggio di domenica da uno dei suoi velivoli non ha incontrato "difficoltà" attraversando la nuvola di cenere del vulcano islandese che paralizza il traffico aereo europeo. Un Boeing 747 della compagnia era decollato dall’aeroporto londinese di Heatrow per studiare l’impatto sugli aerei delle ceneri provenienti dal vulcano. Il quadrireattore, che aveva a bordo solo cinque persone, fra le quali il direttore generale del gruppo, Willie Walsh, è atterrato nel tardo pomeriggio a Cardiff, in Galles, dopo un volo di circa tre ore sull’Oceano Atlantico. "Le condizioni del volo sono state perfette e l’aereo non ha incontrato difficoltà – ha detto il portavoce -. Verrà sottoposto subito ad analisi tecniche complete al centro tecnico della BA a Cardiff".
Categories: NordEst
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