Nelle prossime ore gli esami per capire le cause della morte del piccolo di soli 2 anni nel Bellunese
NordEst – È indagato il padre, Diego Feltrin, 41 anni, boscaiolo di Codissago di Longarone, dopo la morte del piccolo Nicolò, due anni, morto nel tardo pomeriggio di giovedì 28 luglio all’ospedale di Pieve di Cadore (Belluno). Si tratta di un atto dovuto, secondo quanto spiega la Procura di Belluno.
La Procura precisa che l’iscrizione dell’uomo nel registro degli indagati è un atto dovuto in attesa che lo stesso pm Simone Marcon conferisca mercoledì l’incarico dell’autopsia al medico legale Antonello Cirnelli. In quella occasione anche il padre, rappresentato dal legale bellunese Mauro Gasperin, potrà nominare un consulente legale di fiducia.
Tra le ipotesi al vaglio degli investigatori il fatto che Nicolò potesse aver ingerito del pesticida o del topicida. Autopsia e analisi tossicologiche consentiranno di capire cosa sia successo. L’esame autoptico è stato fissato per mercoledì prossimo, all’ospedale San Martino di Belluno. Poi, per dare l’addio al bimbo, bisognerà aspettare il nulla osta da parte della Procura della Repubblica di Belluno.
Tutta la comunità del paesino è scossa dall’accaduto, a partire dal sindaco di Longarone, Roberto Padrin, che ha espresso la sua vicinanza. Dolore in queste ore anche nelle comunità di Imèr e Mezzano, da dove proviene la madre del piccolo. Diego Feltrin e la compagna Serena Doff sono infatti molto conosciuti nella piccola frazione di Codissago nel Bellunese, ma tornavano spesso anche nel Primiero, nel vicino Trentino. Diego ha gestito per qualche anno il rifugio Settimo Alpini sopra Belluno, dopo averlo ereditato dal padre. Il 41enne è un grande amante delle escursioni e della montagna, passione che condivide con Serena.
