Migliaia di persone hanno preso parte domenica a Mogliano Veneto, in provincia di Treviso all'inaugurazione del Passante di Mestre. "Un'opera storica – secondo il presidente del Consiglio – che deve essere punto di partenza e non d'arrivo".
Oltre al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e al governatore Giancarlo Galan, erano presenti tutti i ministri veneti (Zaia, Sacconi e Brunetta), il ministro Matteoli e molti primi cittadini.
Opera attesa da 30 anni
Il Passante di Mestre,realizzato in poco piu' di quattro anni. Un percorso di 32,5 Km attraverso 15 Comuni, dall'interconnessione della Milano-Venezia a quella con la Venezia-Trieste, per una spesa di 968 mln e 400 mila euro. La nuova arteria elimina la 'strozzatura' della tangenziale mestrina, con una media di transito giornaliera di 140mila auto. "E' caduto il 'muro', e' la fine di un incubo – ha detto il presidente Galan – ringrazio e faccio mio il desiderio di molti amministratori locali di una urgente riforma federalista".
na precisazione che ha fatto alzare in piedi i molti sindaci veneti presenti. Si notava invece la pesante assenza dei rappresentanti del vicino Trentino Alto Adige, che non sono intervenuti con nessun esponente di vertice all'inaugurazione dell'opera che cambierà la viabilità di tutto il Nord Italia.
Berlusconi su Englaro e Costituzione
Grandissima l'attenzione dei media nazionali, richiamati soprattutto dalla presenza di Berlusconi che è tornato a parlare del caso Englaro e naturalmente del conflito di questi giorni con il Quirinale.
"Mi auguro che ci sia il buon senso nel decidere, e che cio' non e' stato fatto per tanti anni possa essere almeno rimandato di qualche giorno, per dare il tempo al Parlamento di decidere", ha ricordato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, riferendosi alla vicenda di Eluana Englaro. Parlando dal palco durante la cerimonia di inaugurazione del Passante di Mestre, Berlusconi ha aggiunto che il parlamento si appresta a esaminare "una legge che, ove approvata, farebbe di Eluana l'unica cittadina italiana su cui e' prevalso lo Stato". In caso contrario "sarebbe condannata a morte in attesa di una legge che il parlamento si accinge a votare".
''Ho giurato sulla Costituzione, la rispetto, e' la prima legge''. Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi a margine dell'inaugurazione del Passante di Mestre. ''Non ho mai pensato di alterare la Costituzione – ha aggiunto -, che pero' non e' un moloch intoccabile. Puo' essere rivista, certo solo con l'accordo di tutti o quasi tutti, nel parlamento, appunto con la maggioranza dei due terzi''.
Le parole del premier arrivano il giorno dopo aver detto che "serve un chiarimento sulla Costituzione. Ci rifletteremo e vedremo se dovremo arrivare a quelle riforme della Carta costituzionale che sono necessarie, perché è una legge fatta molti anni fa, sotto l'influenza di una fine della dittatura con la presenza al tavolo di forze ideologizzate, che hanno guardato alla Costituzione russa come a un modello da cui prendere molte indicazioni".
"La nostra e' la cultura della vita"
"Dall'altra – ha aggiunto Berlusconi -, c'e' la cultura della non vita'', ha poi detto il premier riferendosi alla vicenda Englaro. Chiudo questa dolorosa, per me, parentesi, augurandomi che davvero ci sia del buonsenso e del buon sentimento nel decidere che cio' che non e' stato fatto in molti anni possa essere almeno rimandato di qualche giorno per dare il tempo al Parlamento di decidere su una legge che, ove approvata e ove fosse invece intervenuto un evento negativo, farebbe di Eluana l'unica cittadini italiana su cui e' prevalso lo Stato, e che sarebbe condannata a morte in attesa di una legge che il Parlamento si accinge a votare", ha detto Berlusconi concludendo cosi' il suo intervento all'inaugurazione del Passante di Mestre. Il premier ha sottolineato: "La riflessione dolorosa che viene da queste cose e' che davvero ci si trova di fronte ad un divario tra due culture. Da una parte la cultura della liberta' e dall'altra la cultura di uno stato che prevale sui cittadini. La cultura della verita' contro la cultura della mistificazione e probabilmente, andando in fondo, la cultura della vita contro una cultura che non e' la cultura della vita".