A salutare i delegati del Patt quasi tutti gli alleati di governo, in Europa con Herbert Dorfman e a Trento con Maurizio Fugatti
Trento – Il congresso del Patt conferma il segretario uscente Simone Marchiori e la direzione politica attuale. Vittoria netta del segretario uscente con 122 delegati, mentre la sfidante Maria Bosin, conquista comunque un terzo dei voti e solleva alcune importanti tematiche interne: dall’immigrazione alla Valdastico. “Abbiamo dimostrato che l’autonomia non è solo una parola, ma un valore concreto che abbiamo posto al centro dell’agenda politica provinciale.
Siamo centrali”, ha rimarcato l’ex senatore Franco Panizza, presidente uscente e ora onorario, difendendo le scelte fatte alle ultime elezioni provinciali. Assenti Mario Tonina e Walter Kaswalder, eletti nelle liste del Patt ma mai iscritti al partito. Sono stati più volte evocati senza mai essere nominati. “Non c’è spazio a chi ci considera un autobus”, ha detto lo stesso Marchiori
Nel suo intervento programmatico, Marchiori ha delineato le sfide cruciali per il prossimo triennio: “Siamo di fronte a cambiamenti epocali che investono le nostre valli, dalla denatalità alla necessità di mantenere servizi essenziali nelle aree montane. Il nostro impegno deve concentrarsi su un programma che unisca viabilità, politiche abitative e familiari, servizi in montagna e nelle vallate”. Infine, alla presidenza del Patt, con uno scarto minimo, è stato eletto Mauro Vernones.
L’intervento integrale del segreterio Marchiori