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Auguri alle donne, Otto marzo tra business e ideali

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Il vero 8 marzo –  La consapevolezza che un rito è venuto meno è palese, ma nessun uomo vuole dimenticare la sua donna riscoprendo così, in tempi in cui cresce dopo tanti anni negativi il rispetto della famiglia, dopo storie di violenza e criminalità che ogni giorno la cronaca nera ci regala.

Festa che ricorda che gli italiani sono gli “ultimi “ o i “primi “ dei romantici. Telefono Blu nella sua sezione in Rosa invita tutte le donne a ricordare in questa giornata le donne che incontrano nei paesi del Terzo Mondo sofferenza dovuta soprattutto a dittature, religioni e culture arretrate. Nessuna giustificazione per la lapidazione, contro l’infubulazione che mette a rischio 6000 bambine ma anche contro l’abuso di milioni di bambine e bambini vittime del turismo sessuale (almeno 2 milioni) che Telefono Blu denuncia da oltre 10 anni. Ogni anno 500mila donne muoiono di parto, drammatico fenomeno nei paesi del sud del mondo dovuto ai matrimoni e alle gravidanze in eta’ precoce. Sessantacinque milioni di bambine ancora oggi senza scuola. L’83 per cento di queste bimbe vive nell’Africa sub-sahariana, nell’Asia meridionale e in Asia orientale.

Il business dell’8 marzo –
Quest’anno rimane inalterato rispetto lo scorso anno con pero’ un problemino in piu’ per i fiori ed in particolare per le mimose ,con un incremento medio (stimato nei principali mercati) del 5% Mercato che si avvarrà per il 35% di fiori provenienti dall’estero e per l’Italia la parte da leone la farà Sanremo. 14 milioni di mazzetti di mimosa, prezzi medi da 3 ed i 4 euro totale oltre 55 milioni di euro (oltre il 30% di questo mercato è in mano alle vendite abusive).

Circa 4 milioni di mazzi di fiori (rose,fiori di maggior pregio ecc.) costo medio 8-10 per un valore di circa 35 milioni almeno. Parteciperanno a:

  • Cenette 2 milioni di coppie spesa media 60 €uro per un totale di 120 milioni
  • Regali vari per almeno tre milioni di coppie. Spesa media 38n euro totale 115 milioni
  • Regali da donna a donna: 1,5 milioni diversi mediamente 5 euro pari a 6,5 milioni
  • 30 milioni di Sms con una spesa media di 0,20 cent paria 4,5 milioni
  • 15 milioni di email mediamente 0,20 cent pari a 2,4
Per un totalone di quasi 500 milioni con un incremento del 3 % complessivo rispetto al 2009. Le regioni che festeggiano di piu’ sono la Emilia Romagna, la Campania e la Sicilia. Mentre fra le città: Roma sarà la prima seguita da Milano. I fiori piu’ belli e meno costosi in Liguria,Toscana e Sicilia. I ristoranti piu’ apprezzati quelli delle località turistiche. Gli sms vedranno protagonista soprattutto il Nord in testa la Lombardia con il 16% degli invii.

8 marzo nella storia –
La Giornata Internazionale della Donna, comunemente definita Festa della Donna, è una festività celebrata l’8 marzo di ogni anno, che intende ricordare sia le conquiste sociali, politiche ed economiche delle donne, che le discriminazioni e le violenze cui esse sono ancora fatte oggetto in molte parti del mondo. Nel corso degli anni la ricorrenza sta perdendo in molti paesi l’originario significato di lotta e di protesta per assumere una connotazione di mero carattere commerciale.

Le origini della festa dell’8 Marzo risalgono al lontano 1908, quando, pochi giorni prima di questa data, a New York, le operaie dell’industria tessile Cotton scioperarono per protestare contro le terribili condizioni in cui erano costrette a lavorare. Lo sciopero si protrasse per alcuni giorni, finché l’8 marzo il proprietario Mr. Johnson, bloccò tutte le porte della fabbrica per impedire alle operaie di uscire. Allo stabilimento venne appiccato il fuoco e le 129 operaie prigioniere all’interno morirono arse dalle fiamme. Successivamente questa data venne proposta come giornata di lotta internazionale, a favore delle donne, da Rosa Luxemburg, proprio in ricordo della tragedia.

Questo triste accadimento, ha dato il via negli anni immediatamente successivi ad una serie di celebrazioni che i primi tempi erano circoscritte agli Stati Uniti e avevano come unico scopo il ricordo della orribile fine fatta dalle operaie morte nel rogo della fabbrica.

Successivamente, con il diffondersi e il moltiplicarsi delle iniziative, che vedevano come protagoniste le rivendicazioni femminili in merito al lavoro e alla condizione sociale, la data dell’8 marzo assunse un’importanza mondiale, diventando, grazie alle associazioni femministe, il simbolo delle vessazioni che la donna ha dovuto subire nel corso dei secoli, ma anche il punto di partenza per il proprio riscatto.

Perchè la mimosa – Il fiore simbolo dell’8 marzo è stato inventato in Italia, esattamente nel 1946. L’Udi (Unione Donne Italiane) stava preparando il primo "8 marzo" del Dopoguerra, e si pose il problema di trovare un fiore che potesse caratterizzare visibilmente la Giornata. C’era il precedente del garofano rosso per la festa del lavoratori il Primo maggio, che come simbolo aveva sempre funzionato bene, soprattutto negli anni del fascismo, durante i quali metterselo all’occhiello era un segnale inequivocabile, e non privo di rischi. Alle giovani donne romane piacquero quei fiori gialli profumatissimi, che avevano anche il vantaggio di fiorire proprio nel periodo giusto e non costavano tantissimo. Quindi la scelta della mimosa non ha un significato recondito, ideologico o quant’altro. Fu una scelta semplice e casuale, ma indovinata, un’idea di grande successo.

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