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Alto Adige, Giovane muore sotto valanga a Sesto

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Incidente domenica sulla Croda Rossa

Bolzano – Un giovane sciatore ha perso la vita sotto una valanga a Sesto, in Alto Adige. L’incidente si è verificato verso le ore 16.30 di domenica, quando il pusterese di 17 anni, H.S., è stato travolto da una slavina sulla Croda Rossa.

I soccorsi sono immediatamente giunti sul posto e hanno estratto il giovane dalla neve, che è comunque deceduto per le ferite riportate.

Due valanghe si sono staccate nel pomeriggio in Alto Adige, entrambe senza coinvolgere persone. Una di queste è arrivata sulla pista Dantercepies, a Selva di Val Gardena.  Immediato l’intervento dei soccorsi, per verificare che non ci fossero persone coinvolte. Hanno lavorato in 50, tra soccorso alpino, Pelikan2, Aiut Alpin, volontari vigili del fuoco di Selva e cani da ricerca. Era rimasto sepolto solo un cannone da innevamento. Un’altra massa di neve è scesa al Forcelles di Colfosco, fuori dalle piste.

  • In breve

Shoah: Fugatti in visita ad Auschwitz-Birkenau – Il governatore del Trentino, Maurizio Fugatti, ha raggiunto domenica ad Auschwitz-Birkenau i quasi 400 ragazzi del Trentino, dell’Alto Adige e del Tirolo, impegnati in un viaggio didattico per tenere viva la memoria della Shoah.  “E’ la prima volta, come immagino molti di voi, che vengo in visita ad Auschwitz – ha detto – ed è difficile trovare le parole. Sono qui per portarvi un saluto da parte delle istituzioni dei nostri territori, ma anche delle nostre comunità. Credo che il percorso formativo che vi ha portato qui abbia un elemento di forza e di originalità, nel far condividere questa esperienza a ragazze e ragazzi dell’Euroregione, puntando proprio sulla ricchezza dell’appartenenza a gruppi linguistici diversi, sull’intreccio di storie e di culture che caratterizzano il nostro essere ‘terra di confine’. Vi sono grato per quello che potrete testimoniare alle vostre comunità di appartenenza, in particolare ai vostri coetanei”.

I compagni di prigionia in Siberia lo chiamavano “Bassi l’Ora”, perchè Giuseppe Bassi, che festeggia i 100 anni, era l’unico ad aver conservato l’orologio e dunque a poter misurare il tempo. Nel suo paese, Villanova di Camposampiero (Padova), il reduce del gulag è conosciuto invece conosciuto come “Beppi”, e oggi gli hanno fatto festa grande. Il signor Giuseppe è uno dei pochi reduci della campagna di Russia, tra le pagine più drammatiche dell’esercito italiano durante la seconda guerra mondiale. Partito nel febbraio 1942 come sottotenente del 120/mo reggimento Artiglieria motorizzata per combattere sul fronte del Don, Bassi è stato imprigionato il 24 dicembre 1942 ad Arbuzovka e poi rinchiuso nei tre gulag di Tambov, Oranki e Suzdal, tornando a casa solo nell’aprile 1946. “Quand’ero prigioniero – racconta – mi muovevo sempre. Bisognava fare così e non sdraiarsi mai: chi lo faceva si lasciava morire. Ho sempre avuto la volontà di vivere e ho sempre pensato che dovevo tornare per raccontare”.

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