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Alpinismo di nuovo in lutto: E’ morto Luca Vuerich

L’ultimo tiro di corda per Vuerich, in Slovenia. Non ci saranno più cascate di ghiaccio, né scalate, né spedizioni in Himalaya per Luca Vuerich, 34 anni, guida alpina e noto alpinista di Tarvisio (Udine), morto a pochi chilometri da casa sua, quasi sul confine con la Slovenia: stava scalando una cascata di ghiaccio – la sua grande passione – quando una valanga, verso le 11, lo ha travolto e trascinato a valle.

La disgrazia a meno di un mese dalla morte di Fabio Baron e Diego Andreatta, amici di Vuerich e scomparsi in in Trentino Alto Adige nella tragedia dela Val di Fassa in cui persero la vita quattro guide alpine locali.

Il Soccorso alpino di Cave del Predil e della guardia di finanza di Sella Nevea lo hanno recuperato e immediatamente trasportato all’ospedale di Udine, dove è arrivato in fin di vita per le gravissime lesioni interne riportate nella caduta. Poco dopo le 15, la morte. Il suo compagno di cordata, uno scalatore sloveno, è stato sfiorato dalla massa di neve e se l’é cavata con un grande spavento. Luca Vuerich era molto conosciuto per le sue imprese sulle Alpi e in Himalaya: per la sua abilità con piccozze e ramponiera considerato un ‘mago del ghiaccio’. Era compagno di cordata di Nives Meroi e del marito Romano Benet, la coppia che ha scalato più Ottomila nella storia dell’alpinismo.

Con loro è arrivato sulla vetta di cinque Ottomila (Lhotse, Manaslu, Broad Peak, Gasherbrum I e II). Ma nel ‘palmares’ poteva vantare anche circa 600 salite sulle Alpi, con l’apertura di 30 vie nuove. E poi era uno sciatore provetto (fino a 17 anni aveva praticato la discesa a livello agonistico). "Senza ombra di dubbio – aveva scritto sul suo sito – l’amore per la montagna ha radici nella mia famiglia. Ho la fortuna di essere cresciuto a Tarvisio, un piccolo paese di montagna e quindi a me bastava aprire la porta di casa o guardare dalla finestra per vedere la natura".

La passione perle alte quote si era manifestata quando era ancora piccolo: a nove anni aveva conquistato tutte le cime del Tarvisiano, l’anno dopo era sulla vetta del Grossglockner (3.798 metri), a 17 anni aveva salito tutte le vie più impegnative delle Alpi Giulie. Nel 1993 nacque l’amicizia con la coppia Meroi-Benet, ancora digiuni di Ottomila ma già alpinisti di grande livello."Eravamo ad una festa su un monte – raccontava Vuerich – e il giorno dopo ero già sulle Dolomiti con loro".

Categories: NordEst
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