Fabrizio Gifuni, Quartetto Lyskamm, Sara Marzadori, Paolo Bonomini a col Margherita, passo San Pellegrino in Trentino
Dolomiti – L’attesa del sorgere del sole sulle note di Ludwig van Beethoven. Un omaggio al grande compositore tedesco che si muove lungo le note di una rara versione dell’epoca per sestetto ‘archi, di un inno universale alla Natura, la Sinfonia n. 6 “Pastorale”, composta da Ferdinand Ries allievo e amico del compositore, per portare la grande musica, come si usava all’epoca, in casa o in altri luoghi inaccessibili ad un’orchestra sinfonica.
Una sonorità nuova che nulla toglie alla genialità dell’opera e che nell’occasione viene affiancata dalla narrazione su testo di Sandro Cappelletto, scrittore e storico della musica, di un Beethoven inusuale, privato e dissacrante, visto attraverso gli occhi del nipote Karl.
A dare voce al racconto di Cappelletto è Fabrizio Gifuni, uno degli attori più affermati del panorama italiano, teatrale e cinematografico. Vincitore del Premio Ubu nel 2010 come miglior attore dell’anno per L’Ingegner Gadda va alla guerra, al cinema e in televisione è stato diretto, fra gli altri, da Gianni Amelio, Marco Tullio Giordana, Liliana Cavani, Ridley Scott, Marco Turco, Paolo Virzì, Marco Bellocchio, Pupi Avati. Rivelazione europea al Festival di Berlino e Globo d’oro della stampa estera nel 2002, tre volte Nastro d’argento (2003, 2014 e 2018), Premio Gianmaria Volonté nel 2012. Nel 2014 riceve il David di Donatello per il film “Il capitale umano”.
L’esecuzione della “Pastorale” ha invece come protagonisti il Quartetto Lyskamm – compagine italiana che dal 2008 ha conseguito notorietà e riconoscimenti nazionali ed internazionali – al quale si aggiungono per questa occasione la viola di Sara Marzadori che allieva di Antonello Farulli vincitrice di numerosi concorsi, suona regolarmente con la Camerata di Salisburgo e Paolo Bonomini, vincitore del primo premio al XX Concorso Internazionale J.S. Bach di Lipsia, che della Camerata di Salisburgo è il primo violoncello.