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Al gioco dell’oca non si gioca più. Eppure a me da bambina piaceva…

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di Annalisa Borghese

Era un gioco semplice e non dovevo sforzarmi, coma a dama, di immaginare e prevenire la mossa dell’altro. Il gioco dell’oca non scatenava la competizione, ma creava suspense perché non sapevi in quale casella saresti approdato. E proprio questo era il bello.

Quel tabellone colorato mi affascinava senza sapere che quei piccoli disegni – il pozzo, il labirinto, la stessa oca che ritornava ogni tot caselle – rappresentavano dei simboli parlando un linguaggio antico quanto il mondo. Dove arrivavi lo stabiliva un tiro di dadi, quindi sembrava che il risultato non dipendesse da niente né da nessuno. In realtà i dadi li tiravi tu – sempre due insieme come le polarità dell’ universo – e dunque in qualche modo ognuno era protagonista del proprio giro.

Non sapevamo che fosse una metafora della vita, del cammino a spirale da compiere per arrivare al centro di tutto – l’originario giardino dell’oca. E ignoravamo che quella piccola oca tutta bianca che ci faceva volare sopra le caselle rappresentasse nell’immaginario collettivo il desiderio di alzarsi in volo e il coraggio di seguire il proprio intuito, lo slancio vitale oltre e nonostante i condizionamenti e, nello stesso tempo, la capacità del Femminile materno di leggere i dettagli e avere uno sguardo di insieme.

Se il Maschile separa per classificare e dominare, il Femminile riconnette, tiene insieme appunto, armonizza. Al gioco dell’oca si crede di non giocare più, ma in realtà ci giochiamo tutti i giorni…

A questo proposito ho intercettato su Facebook un brano di uno spettacolo teatrale potente. Si intitola “Magnificat” di Lucilla Giagnoni. Lo spezzone dura 6’29” e questo è il link:

#lovewins#lovemymission

Pubblicato da Simona Generali su Mercoledì 8 aprile 2020

“E cambio il mio mondo, il mondo. E cambio le parole”.Su youtube trovate lo spettacolo intero e vale la pena prendersi il tempo per guardarlo, magari in compagnia di una tisana di sambuco, depurativa e antiossidante. Buona visione!

 

“Magnificat” di e con Lucilla Giagnoni
Collaborazione al testo: Maria Rosa Pantè
Musiche: Paolo Pizzimenti
Luci e video: Massimo Violato
Produzione: CentroTeatrale Bresciano – FondazioneTeatro Piemonte Europa

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