A causa della crisi del Covid. Cresce nei primi 6 mesi il fatturato dei big digitali in Italia
NordEst – Le Pmi italiane hanno visto crollare il fatturato di 420 miliardi (-13,5%) nel 2020, a causa della crisi del Covid. E’ la stima elaborata dall’Ufficio studi della Cgia di Mestre. “Al netto delle misure a sostegno della liquidità e agli effetti dello slittamento delle scadenze fiscali – afferma il coordinatore dell’Ufficio studi Paolo Zabeo – il Governo quest’anno ha stanziato 29 miliardi di euro di aiuti diretti alle imprese colpite dalla pandemia. Ciò vuol dire che a fronte di un crollo del fatturato dell’intero sistema economico del Paese, circa 420 mld, il tasso di copertura ha sfiorato il 7%.
Un impatto insignificante, sebbene l’importo complessivo delle misure abbia la dimensione di una Finanziaria”. Il fatturato totale delle imprese in Italia, ricorda la Cgia, è pari a poco più di 3.100 mld; una perdita dei ricavi che nel 2020 dovrebbe aggirarsi sui 420 mld equivale ad un -13,5%.
L’ufficio studi mestrino, citando l’area studi di Mediobanca, mette poi in evidenza un dato di tutt’altro segno nell’anno della pandemia: nel primo semestre del 2020 il fatturato dei big digitali presenti in Italia è aumentato del 17%, un vero e proprio boom.
Aeroporti quasi deserti
“In base alle ultime stime di dicembre, il traffico aeroportuale nelle prime due settimane ha proseguito il trend di novembre con un -90% e nella terza settimana circa un -80% dovuto alla concentrazione dei viaggi prima del lockdown. Bene che andrà, su tutto l’anno registreremo un -75/-73%.
Quindi il 2020 si chiuderà con non più di 53 milioni di passeggeri, poco più di un quarto del traffico del 2019 “. Così il direttore generale di Assaeroporti, Valentina Lener, all’ANSA. Il “settore è come un termometro” e sebbene i dati siano ora “drammatici”, il “sistema aeroportuale si riprenderà”, spiega: dobbiamo “essere aiutati a resistere”.