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Addio a Pino Daniele: da Ramazzotti a Pausini, il mondo della musica piange la sua scomparsa

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Il primo a dare l’addio all’artista è stato Eros che su Facebook ha scritto: “Ti vorrò sempre bene perché eri un puro, ciao Pinuzzo…”.Lorenzo Jovanotti: “Ciao uomo fatto di musica, amico generoso e artista grandissimo”. Fiorella Mannoia: “Dolore immenso”. Baglioni: “Lascia così tanto di sé che forse ci accorgeremo un po’ meno della sua assenza”

pino

Napoli (Adnkronos) – E’ morto Pino Daniele. Il grande cantautore napoletano, che avrebbe compiuto 60 anni a marzo, è stato stroncato da un infarto nella notte (FOTO). Si trovava nella sua casa di campagna in Toscana quando si sentito male, inutile la corsa in ospedale accompagnato da una delle figlie: è deceduto al Sant’Eugenio di Roma, dove è giunto in condizioni disperate.Sarebbe morto intorno a mezzanotte e mezza. Il malore, a quanto apprende l’Adnkronos Salute, dalla sera precedente e da lì l’appuntamento nella Capitale per una coronarografia con il cardiologo che lo aveva in cura da anni Achille Garspardone. Ma nel nosocomio romano l’artista sarebbe arrivato già privo di conoscenza.

Il musicista è stato intubato ma da subito, riferiscono fonti ospedaliere all’Adnkronos, la situazione è apparsa troppo grave. La salma è nella camera mortuaria dell’ospedale, dove non è consentito l’ingresso. Sarà lutto cittadino a Napoli nel giorno dei funerali. Il sindaco di Napoli Luigi de Magistris ha manifestato anche la volontà di ricordare il cantautore napoletano con altre iniziative che saranno messe a punto nei prossimi giorni.

 

Cordoglio per la morte dell’artista è stato espresso dal presidente del Consiglio Matteo Renzi: “Ho ancora nelle orecchie la sua musica a Capodanno. Una voce incredibile, quella non solo di Napoli e del Sud, ma di tutta l’Italia, una chitarra preziosa, una sensibilità rara che, con passione e malinconia, continuerà a raccontare in tutto il mondo il nostro Paese”. Il ministro dei Beni Culturali e del Turismo Dario Franceschini lo ha ricordato così: “Eravamo ragazzi e la sua voce e la sua musica erano già dentro di noi. E lì resteranno sempre. #PinoDaniele uno dei grandi”.

Il sindaco di Napoli de Magistris ha dichiarato: Pino Daniele “è morto, ma la sua musica è eterna. Pino è Napoli, legame infinito e indistruttibile, come il suono e la voce della sua musica”. De Magistris si dice “sconvolto” e ricorda che “solo qualche giorno fa era con noi a Napoli”. “Ognuno di noi ha Pino dentro, la musica, le parole, il ritmo. Pino è immenso – conclude – è storia”.

Mentre il presidente del Calcio Napoli Aurelio De Laurentiis ha annunciato su Twitter: “Lo ricorderemo domenica al San Paolo”, dove alle 20.45 si giocherà Napoli-Juventus. Un unicum nel panorama musicale italiano e internazionale degli ultimi quarant’anni, Pino Daniele lascia dietro di sé un’incredibile eredità nella fusione inedita fra anima napoletana, blues, jazz, sound etnici in continua evoluzione. Chitarrista autodidatta, nasce 59 anni fa e, dopo i primi studi di classica, approfondisce il blues e il Latin jazz.

Tradizione e ricerca musicale con lui si incontrano e si amano e così nascono “!Terra Mia” del ’77 e “Pino Daniele”, del ’79. Ma la popolarità arriva l’anno dopo con “Nero a Metà”, l’album che dà i natali ad uno stile nuovo, dove la pancia di Napoli si mescola al soul, al blues e al jazz in modo diverso, più intimo e profondo. Un vero punto di riferimento della storia musicale italiana tanto da comparire nella classifica “Rolling Stone Italia” dei “100 album più belli di sempre”, premiato anche ai Music Awards 2014 come un lavoro che ha lasciato il segno.

Ma è stato solo l’inizio di una carriera ricchissima che lo ha visto pubblicare, già l’anno successivo, “Vai Mo'” e, nell’82 “Bella ‘mbriana” che suggella le prime collaborazioni internazionali con artisti quali Alphonso Johnson e Wayne Shorter. Nell’84 “Musicante” e poi il doppio album dal vivo “Live Sciò” e ancora, nell’85, “Ferryboat”. La sua sete di sperimentare e fondere lo conducono su sentieri sempre nuovi: Pino Daniele nel giro di pochi anni apre il concerto di Bob Marley, prende parte ai festival jazz più prestigiosi, si esibisce a Cuba, in Canada, a Parigi e all’Arena di Verona.

Il suo incontro con il musicista statunitense afroamericano Ritchie Havens diventa un altro album di successo in Italia: “Common Ground”, dell’86, prodotto da Pino Daniele. Mentre i suoi tour in Europa e in Francia in particolare sfociano nel disco “Bonne Soirée” dell’87 dove si aggiungono le contaminazioni dell’arab rock. D’altronde ogni suo album è un’avventura di sound: “Schizzechea With Love”, dell’88 ne è un altro esempio. Anche la sua amicizia con Massimo Troisi diventa musica: Daniele firma la colonna sonora del film “Le vie del Signore sono finite”, di “Ricomincio da tre” e di “Pensavo fosse amore invece era un calesse”.

 

Pino Daniele – Wikipedia

it.wikipedia.org/wiki/Pino_Daniele 

James Senese contribuirà in modo rilevante alla realizzazione dei successivi tre album:Pino Daniele (1979), Nero a metà (1980), Vai mò (1981).

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