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A22, il 14 gennaio la firma del protocollo d’intesa con il Ministero per la concessione

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I termini dell’intesa sono noti: il Ministero affida la gestione dell’A22 ad una società “in house” di proprietà interamente pubblica, con una formula che prevede un’ipotesi di concessione trentennale e contestualmente la disponibilità dei 550 milioni del fondo ferrovia, accantonati per il finanziamento del Tunnel del Brennero e delle relative tratte di accesso

a22

Trento – “E’ un’ulteriore ed importante passo in avanti in direzione del rinnovo della concessione dell’A22 – hanno commentato soddisfatti Ugo Rossi e Arno Kompatscher, presidente e vicepresidente della Regione socio di maggioranza dell’A22. Siamo sempre più vicini al raggiungimento di un obiettivo storico per le autonomie di Trento di Bolzano e della Regione, molto atteso e di grande valenza strategica, non solo per i risvolti di tipo economico, ma anche – hanno detto – per la possibilità di incidere concretamente sulle politiche di mobilità, in una logica ambientale e di conservazione del territorio, che darà il via ad importanti investimenti lungo il corridoio del Brennero”.

Con il protocollo, il Ministero e i soci pubblici si impegnano a collaborare per individuare e porre in essere tutte le misure, da attuarsi con strumenti amministrativi e normativi, per dare attuazione all’accordo. Si tratta di un’ulteriore passo verso il rinnovo della concessione che fa seguito a quanto deciso lo scorso 10 dicembre dall’assemblea dei soci della società autostradale che, all’unanimità, aveva deliberato di condividere in via preliminare l’obiettivo di trasformare l’Autostrada del Brennero S.p.A in una società totalmente pubblica, dando quindi mandato al consiglio di amministrazione di avviare le necessarie attività propedeutiche per addivenire ad un azionariato interamente pubblico, nonché ad uno statuto adeguato alla nuova configurazione societaria.

Oltre al versamento allo Stato dei 550 milioni di euro raccolti dalla società nel “Fondo pro Ferrovia”, l’accordo prevede che gli incrementi tariffari siano contenuti ai livelli dell’inflazione programmata e che la futura società affidataria si impegni a versare 1395 milioni come canone di concessione, da corrispondere nella misura di 45 milioni all’anno. Sono previsti, inoltre, interventi infrastrutturali per 2000 milioni di euro e lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria per 1395 milioni.

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