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A Tunisi la marcia anti-terrorismo. Renzi: ”Non la daremo vinta ai terroristi”

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Grande marcia a Tunisi per dire no al terrorismo dopo l’attacco al Museo del Bardo che, 11 giorni fa, ha provocato 22 morti, tra cui 4 italiani

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Tunisi (Adnkronos) – Decine di migliaia di persone sono scese in strada accogliendo l’invito del presidente tunisino a prendere parte alla marcia. “Tunisia libera, terrorismo fuori”, “Il nostro paese è più forte di voi”, gridavano i manifestanti, molti dei quali sventolavano la bandiera tunisina, sfilando lungo l’Avenue du 20 mars a Tunisi. (FOTO).

Con loro hanno sfilato anche il presidente tunisino Beji Caid Essebsi, il premier italiano Matteo Renzi, la presidente della Camera Laura Boldrini, il capo di Stato francese Francois Hollande, il presidente polacco e quello palestinese, Bronislaw Komorowski e Mahmoud Abbas, e il capo del governo algerino Abdelmalek Sellal.

RENZI – “La Tunisia non è sola in questa battaglia” contro il terrorismo, quanto accaduto al museo Bardo “è terribile per la Tunisia, per l’Europa tutta”, dice il presidente del Consiglio, ricordando che anche l’Italia ha avuto le sue vittime. ”E’ una ferita terribile che squarcia la storia anche di alcune famiglie italiane”, aggiunge. “La Tunisia non è sola siamo insieme nella battaglia difficile per la democrazia. Non la daremo vinta ai terroristi, non lasceremo il futuro in mano agli estremisti”.

HOLLANDE – Per Hollande ”era necessario partecipare a questa marcia, i tunisini auspicavano la presenza della Francia e la Francia voleva essere al fianco dei tunisini che sono stati all’origine delle primavere arabe e sono stati vittima, con cittadini di molte nazionalità, di un atto terroristico odioso”.

MITTERRAND INVECE DI HOLLANDE, LAPSUS PER PRESIDENTE TUNISINO – “Un grande saluto al popolo tunisino che ha dimostrato che non intende cedere al terrorismo. Grazie a tutti e dico al popolo tunisino: “Avanti, non sei solo”, ha dichiarato l’88enne Essebsi. Nel ringraziare Francois Hollande per la presenza, il capo dello stato tunisino si è lasciato sfuggire un lapsus, citando invece Francois Mitterrand.

BOLDRINI: TANTI IN MARCIA PER NO A VIOLENZA IN NOME DI DIO – A sfilare per le strade di Tunisi, anche Boldrini. ”Una marcia per dire no alla violenza che ha aggredito la giovane democrazia tunisina – ha scritto su FB la presidente della Camera – Per dire no alla violenza in nome di Dio, per dimostrare che questo Paese non indietreggerà di un passo di fronte alla minaccia terroristica”. “Che in tanti siano scesi in strada – ha aggiunto – è un segnale prezioso, perché la sconfitta del terrorismo a matrice religiosa può venire solo dal rifiuto e dalla ribellione degli stessi musulmani. A questo segnale l’Europa deve saper rispondere. Per questo eravamo qui oggi, per dirgli che siamo al loro fianco. Perché globale è la minaccia e globale dev’essere la risposta”.

La manifestazione si è conclusa davanti al Museo del Bardo per esprimere la solidarietà del mondo alle vittime dell’attacco terroristico del 18 marzo, rivendicato dall’autoproclamato Stato Islamico.

GENTILONI: ‘DOBBIAMO FARE LA NOSTRA PARTE’ – “La Tunisia è un paese di speranza e noi dobbiamo fare la nostra parte per aiutarla”, ha dichiarato intervenendo su Radio Rai 1 il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni. Aiutare il paese “è molto importante nel senso che la Tunisia – ha ricordato – già da alcuni ha messo fuori legge le organizzazioni terroristiche”. Questo naturalmente “ha portato parte di questi militanti a trasferirsi in altri paesi, quindi ora in Tunisia hanno un numero di cosiddetti foreign fighters, potenziali terroristi che tornano nel paese, abbastanza elevato”.

Gentiloni ha quindi ancora sottolineato l’obbligo di cooperazione con un paese “che è in un certo senso un paese di speranza, anche se per noi è un paese di cordoglio, di lutto perché abbiamo avuto quattro vittime nell’attentato al museo del Bardo. Ma aldilà di questo drammatico episodio dobbiamo molto alla Tunisia, che ha avuto un percorso costituzionale democratico e dobbiamo fare la nostra parte per aiutarla”. “La marcia di oggi è un simbolo di importanza enorme per la Tunisia”, ha poi sottolineato Gentiloni.

UCCISO LEADER JIHADISTA – E a poche ore dallo svolgimento della marcia, nove terroristi islamisti sono stati uccisi da unità speciali tunisine a Kafsa, nella parte meridionale della capitale. Lo riferisce il ministero dell’Interno tunisino, precisando che tra i morti figura un leader di spicco del movimento jihadista che opera nel paese.

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