L’inossidabile Fiamma Gialla, Giacomo Gaio “Meto”
di Franco Lemma*
Primiero (Trento) – Il 26 novembre 2019 è venuto a mancare all’età di 86 anni il Maresciallo Aiutante, Giacomo Gaio “Meto” classe 1933 originario di Imèr (Trento), fondatore e Presidente Onorario della Sezione A.N.F.I. di Primiero, dopo aver sostenuto diversi mandati come Presidente della stessa. Istruttore del Soccorso Alpino, Cavaliere della Repubblica, Guida Alpina emerita, volontario nell’associazione “Una corsa per la vita”, atleta e allenatore, fondatore del reparto sci di fondo dell’Unione Sportiva di Primiero, cacciatore e pescatore, ma di quelli di un tempo, dediti più al rispetto dell’ambiente e della montagna che alla bramosia della cattura.
Partecipò a più edizioni dei campionati italiani con eccellenti risultati e le Fiamme Gialle decisero di arruolarlo. Nel Gruppo Sportivo della Finanza rimase 6 anni sfiorando la convocazione per le Olimpiadi del 1956 per le quali però era ancora troppo giovane. Nei suoi primi anni nella Guardia di Finanza si è dedicato al suo lavoro con passione e umanità: Ha rappresentato una vera e unica icona per il mondo dello sci di fondo nella valle di Primiero, prima come atleta tra le fila delle Fiamme Gialle e successivamente, per tanti anni, come tecnico sportivo del vivaio, facendo crescere tanti giovani e tanti campioni.
L’amore per lo sport ed il prodigarsi per la sua diffusione fra i più giovani costituirono il suo impegno per tutta la vita. Salvatorico Cuccuru ex Comandante della sezione operativa di Tarvisio negli anni 1965/67 scrive: “Con particolare affetto ricordo il Maresciallo Giacomo Gaio, era un uomo sereno dal viso magro solcato da rughe che lo facevano sembrare più vecchio dei sui 32 anni, ma il disarmante sorriso e la larga dentatura ispiravano simpatia.
In particolare approvavo il suo modo di condurre la brigata e i rapporti umani tenuti con tutto il personale”. L’allora tenente ci ricorda ancora la sua formidabile stretta di mano e le potenti braccia nel passo spinta sugli sci. In servizio nel confine contrastava il contrabbando dimenticando qualche bricolla, conscio che questa attività, sebbene illecita, fosse l’unico mezzo di sostentamento per le famiglie di confine.
E’ intervenuto anche per il salvataggio di 4 operai rimasti intrappolati in un silos, con la rabbia di non averli potuti estrarre tutti vivi: solo due purtroppo. Il ritorno nel suo paese natio coincise con la fondazione del Soccorso Alpino di Passo Rolle voluto dal Generale Carlo Valentino.
Come istruttore di roccia, al superiore che accompagnava e che rischiava di mettersi in pericolo, intimò di obbedirgli perché in caserma comandavano i superiori, ma in montagna comandava lui! Tutti i suoi ex allievi finanzieri, da cui cercava sempre di ricavare del buono, a distanza di anni, lo ricordano ancora con molto affetto. Viaggiatore curioso, negli anni della pensione, interessato più alla vita ed alle abitudini delle popolazioni locali che ai monumenti, visitò Stati Uniti e Canada, Perù, Cina, Nepal, Thailandia, Birmania, Australia, Nuova Zelanda e Ucraina.
La sua vita infatti è stata vissuta pienamente per e a disposizione degli altri. Meto ci hai insegnato ad amare la montagna, con il tuo amato sci, la natura, gli animali. Ci hai insegnato come la disponibilità, la simpatia e la generosità siano la chiave per vivere sereni e tenere strette le persone care; e che nello sport, come nella vita, non esistono persone di Serie A e persone di Serie B. La grande partecipazione al funerale, anche con tante sezioni A.N.F.I. e tantissime persone comuni, che si è svolto nella chiesa Arcipretale di Pieve-Fiera ha dimostrato quanto fossi benvoluto e ricordato da tutti.
Grazie Meto e arrivederci…
*Franco Lemma – Presidente sez. A.N.F.I. Primiero (Trento)