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Olimpiadi 2026 Milano Cortina, l’economista di Ca’ Foscari esperto in grandi eventi Jérôme Massiani: “Stime da analizzare con cura”

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Esperto: “Economicità infrastrutture carta da giocare per generare un impatto positivo”. Intanto in Alto Adige, Klotz contro Kompatscher per il tricolore alla proclamazione. Grandi investimenti attesi a Pinè in Trentino. Zaia: “Servono manager industriali”

 

NordEst – Potranno essere Olimpiadi a costi (previsti) contenuti. Per le Olimpiadi di Milano-Cortina sono stimati dal dossier di candidatura 271 milioni di euro di investimenti per infrastrutture specifiche, contro 500 milioni per Torino 2006 (11 miliardi, contando anche le infrastrutture di trasporto ma per molte sarebbero state comunque realizzate), e i 50 miliardi di dollari di Sochi 2014.

 “Anche se la spesa infrastrutturale di Sochi è difficilmente verificabile – spiega Jérôme Massiani, economista dell’Università Ca’ Foscari Venezia esperto di impatti di grandi eventi – illustra le proporzioni che possono raggiungere gli investimenti per le Olimpiadi e ci aiuta a mettere in prospettiva i dati disponibili sulle Olimpiadi del 2026: la candidatura di Milano e Cortina è caratterizzata da una certa economicità, con un investimento in infrastrutture specifiche molto contenuto”.

“Questa situazione  – continua – è quindi l’occasione per far sì che le Olimpiadi portino dei reali benefici economici al Paese, più che in altri eventi precedenti, sia in Italia sia all’estero, che hanno avuto esiti non sempre floridi. Esiste dunque una carta da giocarsi con la possibilità di un esito positivo, ricordando che ogni evento è un caso in sé e che i conti precisi non si possono fare con molti anni di anticipo”.

Impatto economico: previsioni da valutare

“Dal punto di vista strettamente economico, alcune stime sembrano indicare che le Olimpiadi rappresentano una valida opportunità di guadagno per il Paese”, afferma Massiani, citando  stime di 2,3 miliardi di euro di impatto sul Pil (stima realizzata dall’Università della Sapienza) o di 1,2 miliardi (stima citata da diversi amministratori).

“In realtà, queste stime devono essere guardate con attenzione – commenta l’esperto di Ca’ Foscari – In primis perché è difficile trovare una documentazione tecnica che consenta di riprodurne i risultati. Sembrerebbe invece preferibile che tali studi fossero maggiormente disponibili per lo scrutinio esterno di ricercatori indipendenti. Un secondo punto critico riguarda il metodo prevalentemente utilizzato, detto “Input-Output”. Questa metodologia spesso tende a produrre risultati inflazionati. Utilizzato senza gli accorgimenti necessari, per esempio, il metodo fa sì che più costa un’infrastruttura, meglio è per l’economia considerata. In questo campo, più che in altri, sembra importante ricordare che qualunque cifra va interpretata alla luce della metodologia utilizzata”.

La realtà del post-evento

“In contrasto con diversi studi ex ante, spesso commissionati dagli organizzatori, molti studi ex post tendono a relativizzare il reale interesse per le economie nazionali di organizzare le Olimpiadi -, aggiunge il ricercatore Jérôme Massiani -. La situazione è diversa a livello regionale, perché questi eventi concentrano flussi d’investimenti su territori circoscritti. Lo studio ex-post probabilmente più completo è quello realizzato sulle Olimpiadi di Sydney che conclude valutando addirittura un impatto negativo delle Olimpiadi guardando all’effetto sui consumi delle famiglie australiane”.

Le polemiche in Alto Adige

La Südtiroler Freiheit di Eva Klotz, attacca il governatore altoatesino Arno Kompatscher dopo le foto con il tricolore in mano, durante la cerimonia di assegnazione dei giochi olimpici 2026 a Milano-Cortina, lunedì a Losanna. Il consigliere provinciale Seven Knoll scrive in una nota “Arno, il walscher”. “Walscher” è un termine dispregiativo, usato dai sudtirolesi di lingua tedesca per apostrofare gli italiani. Cioè sarebbe come dire “Arno il terrone”.  Secondo Knoll, il presidente della Provincia autonoma doveva presentarsi a Losanna con la bandiera tirolese, “ma questo richiedeva una schiena dritta”.

Ambientalisti contrari

 

L’associazione ambientalista Mountain Wilderness, conferma ancora una volta il suo no all’evento. “Come avvenuto con i mondiali di sci alpino del 2021 a Cortina d’Ampezzo, i grandi eventi sportivi diventano occasioni di speculazioni”, si legge in una nota del consiglio nazionale di Moutain Wilderness. “A Cortina è già stato annunciato il folle collegamento Cortina – Monte Civetta oltre a quello verso Badia. Si preannuncia la distruzione definitiva degli ambienti più fragili e strategici delle Dolomiti Patrimonio Mondiale Unesco. Oltre a questo il mondo affamato di autostrade è pronto a chiedere il prolungamento della A 27 verso l’Austria. Delle Olimpiadi a noi spaventano questi aspetti. Inoltre la massa di persona che invaderanno il patrimonio è insostenibile. Si è perso ogni riferimento al limite e alla cultura”.

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