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Part time ‘involontario’, aumenta tra i lavoratori italiani: raddoppiato negli ultimi 10 anni

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Il numero di persone costrette ad accettare un impiego a orario ridotto è raddoppiato negli ultimi 10 anni

NordEst (Adnkronus) –  Boom del part time involontario tra i lavoratori italiani. In 10 anni il numero di persone forzate ad un’occupazione part time è più che raddoppiato (+107,8%), passando da 1,3 milioni del 2008 a 2,8 milioni dello scorso anno.

Sono soprattutto le donne a dover rinunciare ad un lavoro a tempo pieno contro la propria volontà: sono 1,9 milioni pari al 69% del totale. Confrontando i dati con il 2008, quando le lavoratrici in part time obbligato erano poco meno di un milione, l’incremento risulta pari al 97,2%. Le donne che lavorano in Italia sono 9,8 milioni, di cui il 19,5% è in part time involontario. Nel 2008 le donne lavoratrici erano 9,3 milioni, di cui il 10,1% era in parti time involontario.

Passando agli uomini, che rappresentano il restante 31% dei lavoratori a orario ridotto forzato, l’aumento tra il 2008 e il 2018 è stato più consistente rispetto alle colleghe. In 10 anni sono quasi raddoppiati passando da poco meno di mezzo milione a 855.000.

Su un totale di 23,2 milioni di occupati, quelli che hanno dovuto accettare un impiego con meno ore, e quindi stipendio ridotto, sono l’11,9%, cioè più di una persona su 10. Rispetto al 2008, quando il totale degli occupati in Italia ammontava a 23,1 milioni, la percentuale è quasi raddoppiata; infatti 10 anni fa il mondo del part time arrivava al 6,2% del totale degli occupati.

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