NordEst

25 Aprile di polemiche e divisioni

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Mentre si accingeva, con il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti e il presidente dell’Anpi Massimo Rendina, a salire sul palco qualcuno ha urlato ‘Polverini vattene’ e ‘via i fascisti’. Rendina ha quindi cercato di placare gli animi invitando al rispetto delle istituzioni: ‘Noi rispettiamo le istituzioni libere e democratiche, le abbiamo volute noi’. Appello rimasto però inascoltato. Ai fischi è quindi seguito il lancio di monetine, uova, frutta e fumogeni.

Anche il presidente della Provincia di Roma Nicola Zingaretti, che le era accanto, è stato colpito da un frutto vicino a un occhio. Vista l’impossibilità di proseguire la presidente ha deciso di lasciare il palco. Stessa decisione ha preso il presidente della Provincia Zingaretti. Dal palco Rendina, colpito anche lui di striscio, ha invitato la folla alla calma. Dai contestatori l’Anpi ha preso le distanze: "Che antifascisti siete" ha detto Ernesto Nassi dell’Anpi. ‘Un gruppo di violenti non può macchiare una celebrazione cui il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ha giustamente conferito il senso ed il valore dell’unità nazionale’, ha commentato la Polverini.

‘Si poteva rischiare il peggio – aggiunge – sono stati lanciati oggetti pericolosi, tra cui fumogeni che fortunatamente hanno danneggiato solo la pavimentazione del palco’. ‘Ringrazio il presidente Zingaretti – afferma – al quale esprimo la mia solidarietà, per il gesto importante che ha compiuto sotto il profilo istituzionale e personale, lasciando la manifestazione di fronte alla prepotenza di chi non è nemmeno degno di pronunciare la parola democrazia. La violenza – conclude – non può e non deve essere tollerata in nessuna circostanza’.

Contestazioni anche a Milano. Nel mirino il sindaco Moratti e il presidente della Provincia Podestà. All’arrivo del sindaco lungo il percorso del corteo che contava 50mila persone, all’altezza di piazza San Carlo, la protesta è stata rumorosa e continua. Stessa sorte per il presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà, contestato durante la lettura del suo discorso dal palco allestito in piazza Duomo. I fischi e le urla hanno più volte coperto la sua voce, poi l’arrivo di un furgone del centro sociale Cantiere ha sovrastato, con la musica, i discorsi ufficiali. Un ingresso con tanto di spintoni e qualche manganellata, ma alla fine i manifestanti dei centri sociali hanno avuto acceso al sagrato e dal furgone, parcheggiato a un lato della piazza, hanno cominciato a contestare i relatori al grido di "fascisti, fascisti" o "vergogna".

Un cordone di carabinieri e polizia, in tenuta antisommossa, ha tenuto sotto controllo i manifestanti che, dietro alle transenne , hanno continuato a urlare all’indirizzo della Moratti e di Podesta’. Tanti gli applausi, invece, per i partigiani in corteo, cosi’ come per i volontari di Emergency guidati da Gino Strada e da Matteo Dell’Aira, arrestato e liberato dopo otto giorni in Afghanistan. Applausi anche per Carlo Smuraglia, presidente dell’Anpi provinciale di Milano. "Contro ogni Cassandra -ha detto concludendo gli interventi dal palco- siamo qui".

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