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1 Maggio, Mattarella: “Il lavoro costituisce un’espressione irrinunciabile della dignità della persona”

“Un saluto a quanti si trovano a Portella della Ginestra, dove Cgil, Cisl e Uil hanno deciso di riunirsi per ricordare la strage di 70 anni fa: un tributo alla memoria, cui dà valore ancora maggiore il suo carattere unitario”. 1 maggio, scontri a Torino: 3 fermi. Sequestrati ombrelli e mazze1 maggio, le ‘ricette’ dei sindacati

Toma (Adnkronos) – Chi è senza lavoro non va lasciato mai solo. Va accompagnato verso un nuovo impiego, sostenendolo nei percorsi di riqualificazione professionale”. Lo ha detto il capo dello Stato Sergio Mattarella alle celebrazioni del primo maggio al Quirinale.

“Il lavoro – ha aggiunto il capo dello Stato – costituisce un’espressione irrinunciabile della dignità della persona. Il lavoro rappresenta anche la nostra partecipazione alla crescita della comunità, e dunque è premessa di una libertà personale e collettiva”. “Il lavoro è strettamente legato alla democrazia e al suo sviluppo. Per questo il lavoro è la priorità. Lo è sempre stato ma, se possibile, lo è ancor più in questo tempo di cambiamenti veloci, per qualche aspetto addirittura impetuosi”, ha aggiunto.

Nonostante alcuni indicatori positivi, Mattarella invita a non abbassare la guardia e a fare di più. “Dopo la lunga recessione, gli indicatori dell’economia italiana sono tornati a mostrare un segno positivo. Anche il numero degli occupati è cresciuto, a riprova della vitalità del nostro tessuto imprenditoriale e sociale. Disoccupazione e inoccupazione, tuttavia – sottolinea il capo dello Stato – restano ancora troppo elevati, anche a confronto con gli altri Paesi europei”.

“La nostra comunità non può accettare – e non potrà sopportare a lungo – che i lavoratori attivi in Italia restino a percentuale bassa, e che la disoccupazione giovanile, particolarmente nel Meridione, raggiunga picchi così alti. Tutti dobbiamo sentire il compito di fare di più”, ha sottolineato il presidente della Repubblica.

Per Mattarella è inoltre “indispensabile che le istituzioni riescano a governare i processi ed evitino conseguenze in termini di riduzione del lavoro, di compressione dei salari e, dunque, di ulteriori diseguaglianze. E’ opportuno che la costruzione di adeguate strategie pubbliche coinvolga forze politiche e sociali, rappresentanze dell’impresa e del lavoro”.

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Redazione:
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